Società

PASSIONI TRISTI

MARIO DIURNI - 18/04/2025

A proposito delle “PASSIONI TRISTI”  (Baruch Spinoza-Etica). Ovvero “impotenza, rassegnazione, nichilismo, cinismo, disgregazione”. È innegabile, perché documentata da sociologi, filosofi e psicoterapeuti e suffragata da numeri e statistiche, l’esistenza di nuove forme di sofferenza psichica; inoltre la tristezza permea la società contemporanea e rende attuali le passioni tristi di Spinoza. La naturale complessità del vivere quotidiano spesso inteso come patologia, il senso di precarietà e di insicurezza permanente, soprattutto la caduta del concetto di futuro tradotto come progresso inarrestabile, sono elementi disgreganti e corrosivi della società e generano sofferenza. L’Occidente, la terra dell’occaso, ha fondato tutti i suoi sogni e le sue utopie sulle promesse messianiche dello scientismo positivista e sulla tecnica. Il tramonto delle certezze scientifiche che promettevano la felicità e la conoscenza del reale, ha avuto come conseguenza la crisi profonda della nostra società, nella quale si iscrivono le crisi individuali soprattutto delle giovani generazioni ed anche dei bambini.

La crisi della modernità ha inoltre portato alla crisi di quella religione antropoteista che chiamiamo democrazia, intesa non soltanto in senso politico, ma metafisico. “Le democrazie empiriche vivono in perenne allarme, cercando di eludere le conseguenze della democrazia teorica”. (Gomez Davila, Escolios I-30). Siamo quindi di fronte alla sconfitta della ragione, per cui molti uomini e donne contemporanei si affidano all’irrazionalità ed ai suoi diversi sentieri percorribili? Il “transumanesimo e la sua fede assoluta nella tecnologia,” può davvero con l’uomo potenziato vincere la morte e renderla una malattia che può essere debellata? (Mark O’Connell, Essere una macchina- 2021). Oppure il sonno della ragione può essere combattuto assumendo una posizione aristocratica basata sull’intelligenza? “La lotta contro il mondo moderno deve essere condotta in solitudine…”(Gomez Davila, Escolios II-230). O invece dobbiamo essere sempre più connessi con gli altri,” non pensarci come individui, ma come persone che stabiliscono legami che non limitano l’io, ma che amplificano la libertà individuale e danno potenza all’ essere”? (Benasayag-Schmitt, L’epoca delle passioni tristi; 2004).

Ecco la dimora di Dio con gli uomini
Egli dimorerà tra di loro
Ed essi saranno suo popolo
Ed Egli sarà Dio con loro
E tergerà ogni lacrima dai loro occhi;
non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno,
perché le cose di prima sono passate. (Apocalisse, 21-3)