Nel volume “La castellanza di Bosto Varese: cenni storici” di Angelo Domenico Bianchi, edito da A. Nicola nel 1912, troviamo questa descrizione: “In mezzo ai campi, non troppo lontano dallo sbocco sud-ovest della galleria della ferrovia Nord- Milano, vi è un cascinale detto Ciappa, che fa parte di questa castellana”. Attualmente la cascina non esiste più e al suo posto vi è un moderno immobile di colore giallo sulla via diventata Francesco Berni angolo via Nifontano.
Secondo l’ Olivieri, Ciappa potrebbe indicare un appezzamento di prato. Continua il Bianchi: “In quella casa, sulla facciata di mezzogiorno vi è dipinta una pittura affresco, che ha la data dell’anno 1574; nella parte inferiore ha questa iscrizione, che però le intemperie, e l’incuria, lasciaron smarrire in parte: QUESTO QUADRO FU FATTO… FRANCO DA MOLINA … ETÀ … FABRICERE … NELL’ANNO I. C… FATTO PER SUA DEVOZIONE…
È un quadro, delimitato ai fianchi da due colonne dipinte, imitanti il marmo variegato; la scena centrale rappresenta il Natale, su un campo che ha per sfondo una bella prospettiva con arco e collinette; il Divino Infante giace nel centro, adorato dalla Vergine Madre, e da alcuni pastori, vestiti in costume cinquecentesco; in alto, angeli con svolazzo tra le mani, cantano gloria e osanna.
Ai lati di questo quadro, il pittore ha affrescato le figure di due santi: a destra S. Bernardo, colla barba, in abito cistercense, impugnante il pastorale abaziale, e tenente un libro chiuso in mano. A sinistra S. Antonio abate, ancor lui col bastone abaziale, al quale è appeso il simbolico campanello, mentre a suoi piedi avvi il piccolo porcellino”.
Solo per ricordare uno dei tanti affreschi che adornavano le nostre case, ormai quasi tutti scomparsi come quello del vicino Nifontano.
Buon Natale!
