Il 10 agosto 1939 ‘La rivista di Lugano’ dedica un articolo ad Angelo Giorgetti, pittore luganese, poiché l’ Esposizione Nazionale di Zurigo ospita una raccolta di sue opere nei padiglioni riservati agli artisti a la pàge. Incontrano vivo successo fra i visitatori due quadri-due paesaggi- e Giorgetti, presente in loco, esegue anche una serie di ritratti sotto gli occhi del pubblico che lo segue ‘con meritato interesse e favore’.
È estate, il pittore è giunto in Svizzera ove vive per organizzare delle mostre; prevede un breve soggiorno ma lo scoppio della Seconda guerra mondiale il 1 settembre, non gli permetterà mai più di rientrare in Parigi, dove ho vissuto gli ‘anni folli’ della villa Lumière e dove si è formato come artista ammirato e apprezzato.
Angelo Giorgetti, nato a Milano da una famiglia ticinese, dopo aver frequentato il liceo a Lugano e poi a Milano l’Accademia di Brera come allievo del Wildt, ha scelto di diventare pittore, contrariamente alla volontà del padre, che lo vuole veterinario. Nel 1924 poi decide di recarsi a Parigi per perfezionare la sua arte in quella che viene considerata la culla di tutti i movimenti artistici d’avanguardia. Vive per oltre dieci anni a Montmartre frequenta l’Academy Julienne; conduce una vita intensa divisa tra il lavoro e la pratica dell’attività pittorica; alterna esposizioni in numerose gallerie a feste conferenze e balli organizzati anche dall’associazione Pro Ticino di cui fa parte. Nei suoi quadri immortala ciò che ama: scorci della città, il ballo i cavalli -assiste alle corse ippiche- le partite di Polo – i pattini, lo sci e tanti ritratti.
E’ in lui una gioia di vivere che trasferisce nei suoi quadri luminosi, ariosi sia quando hanno per soggetto angoli della città di Parigi sia quando realizza ritratti fiori nature morte.
Ha forgiato il suo stile lavorando e studiando, spesso da autodidatta, attingendo spunti dalle visite alle pinacoteche della città, dalle mostre degli altri artisti contemporanei; in particolare è influenzato dai canoni dell’impressionismo e da un verismo raffinato elegante.
‘Era un uomo libero’, come lo definisce il nipote Luca Giorgetti presente all’inaugurazione alla pinacoteca Züst, seduto accanto all’autoritratto del nonno cui è somigliantissimo’, non poteva che essere un artista poiché l’arte è libertà di emozione e di espressione’- prosegue – ‘non ho conosciuto il nonno, morto 10 anni prima che nascessi, se non attraverso i raccolti della nonna: ho imparato ad apprezzare la sua libertà e la passione con cui ha eseguito ogni sua opera.’ Di sé l’artista disse nel 1956, all’ultima sua esposizione “ Ho sentito molti consigli, ma non ne ho seguito nessuno, per conservarmi il pregio di essere nuovo”.
Dopo la morte avvenuta nel 1960 su Giorgetti è caduto un silenzio cui pone rimedio ora la mostra inaugurata alla Pinacoteca Züst, che persegue il filone dedicato a figure di pittori e artisti ticinesi per nascita o adozione, apprezzati in vita sono state poste poi ai margini nel tempo, per riportarli all’attenzione del pubblico.
Giorgetti, definito ‘il pittore dei casolari’ , attento agli edifici rurali, alle stradine dei paesini alpini, li dipinge en plein air con uno stile realistico. Usa la medesima cifra per gli scorci di Parigi e di Lugano, per il lago per la ‘piazza della Riforma’ riprodotta in varie riprese. La mostra dedica due sezioni ai fiori e alle nature morte, realizzate con l’utilizzo della prospettiva cezanniana, – il piano di visione è inclinato e rende più nitidi gli elementi rappresentati, una sezione ai soggetti sacri, una ai nudi ‘oggetti’ della natura di cui descrive la bellezza senza voluttà.
Anche i numerosi ritratti e gli autoritratti sono prove di eleganza, immediatezza della resa della realtà, sottolineatura del bello che trova in ogni soggetto; spicca l’affascinante ‘Signora in giallo’ che è l’immagine di copertina del catalogo, curato da Simona Ostinelli che comprende l’elenco ragionato delle opere, oltre alla biografia dell’artista.
Curata da Alessandra Brambilla la mostra presenta dipinti disegni mosaici, sculture, documenti inediti provenienti da collezioni private e dal Masi di Lugano.
“Dalla Parigi degli ‘Anni Folli’ al Ticino del Dopoguerra”
Pinacoteca cantonale Giovanni Züst – Rancate – CH
Fino al 7 settembre 2025