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Storia

L’ANNO DI VERDI E DI WAGNER

ANNA DE PIETRI - 25/01/2013

Grazie a due ricorrenze d’eccezione, l’Opera sarà oggetto di grande attenzione in questo nuovo anno, così come hanno mostrato con un po’ di anticipo le polemiche del loggione in occasione della prima della Scala del ‘Lohengrin’. Proprio nel 2013 cade infatti il bicentenario della nascita di due compositori che non hanno bisogno di presentazioni: Giuseppe Verdi e Richard Wagner. Di fronte a tanta grandezza non osiamo esprimere preferenze come per la squadra del cuore, limitandoci a scrivere ammirati sulle note del ‘Va pensiero’ e dell’Overture del ‘Tannhauser’.

Due romantici, due grandi musicisti che pur seguendo strade diverse riuscirono come pochi altri a innovare la musica del loro tempo e a sondare le profondità dell’animo umano, dando imponenti rappresentazioni del passato e della mitologia. Senza mai perdere l’originalità della propria cifra stilistica, il Cigno di Busseto e il ‘dionisiaco’ Wagner finirono per convergere nella medesima concezione di opera come ‘opera d’arte totale’ in cui musica, canto, poesia, recitazione e psicologia dei personaggi sono reciprocamente legati. Differenti per personalità e contesto, il primo fu un convinto patriota legato alla nascita dell’Italia unita. Proprio uno dei suoi cori inneggianti alla libertà, ‘O Signore, dal tetto natio’ ne ‘I Lombardi alla Prima Crociata’, venne composto a Varese nel 1843 quando Verdi fu ospite dei Conti Morosini a Villa Recalcati. Infatti i versi ‘Fonti eterne! Purissimi laghi!… O vigneti indorati dal sol!’ sembrano proprio ispirati alle campagne di Casbeno, così come allora probabilmente apparivano agli occhi del maestro. Il secondo invece fu vicino alla visione di Marx e Schopenhauer e maturò idee ricche di luci ma anche di ombre, criticate soprattutto per il successo che riscossero presso i nazionalsocialisti. Meno noto è che Wagner amasse molto l’Italia e che la sua seconda moglie Cosima Liszt era nata a Como. Non vi è dubbio che Verdi e Wagner abbiano ispirato i compositori delle generazioni successive per la loro forza innovativa.

A loro renderanno omaggio i più grandi teatri del mondo e non vi sarà cartellone operistico che non proponga i loro drammi più amati. Quale occasione migliore, dunque, per scoprire la musica lirica o continuare a coltivare la propria passione per questo mondo, che continua ad affascinare con la sua ritualità e con quel suo essere figlio delle più raffinate capacità artistiche dell’uomo.

Se l’invito è dunque ‘andiamo a teatro’, è giusto anche considerare che in tempo di crisi si può assistere al meglio della lirica al prezzo di un semplice biglietto cinematografico e per di più a due passi da casa. Infatti il Microcinema Digital Network trasmette una selezione di opere nei cinema appartenenti alla sua rete. In provincia di Varese le sale inserite in questa rete sono due: il Cinema Garden di Gavirate e il Pellico di Saronno con la loro rassegna ‘L’Opera al Cinema’, in cui i migliori drammi vengono proposti in diretta o differita dai più importanti templi della musica internazionale come il Metropolitan Theatre di New York, la Royal Opera House di Londra e l’Opera di Parigi. Grandi messe in scena con i migliori interpreti e una regia cinematografica fanno sì che al cinema vada in onda l’Opera come non si è mai vista a teatro, persino dai palchi più esclusivi, grazie a primi piani e contributi esclusivi.

Nel frattempo le due sale nostrane si preparano a festeggiare questo bicentenario proponendo alcune tra le opere più rappresentative dei due compositori. Da non perdere sarà la diretta del ‘Nabucco’ dal Teatro alla Scala di Milano, prevista per febbraio come il ‘Rigoletto’ del Metropolitan. Wagner sarà invece protagonista della primavera con il ‘Parsifall’ e con la diretta scaligera del ‘Crepuscolo degli dei’.

La formula sembra piacere sempre di più, considerando l’aumento del pubblico edizione dopo edizione. Con il passaparola – come ha rivelato Vittorio Mastrorilli, presidente di Immaginario Cinema, nonché promotore della rassegna l’Opera al Cinema – si è infatti arrivati a registrare una media di settanta spettatori per serata al Garden e ottanta a Saronno.

L’evento più seguito è solitamente la prima della Scala che quest’anno, nonostante la neve, ha fatto balzare il Garden al quinto posto tra le sale italiane che hanno trasmesso il ‘Lohengrin’, mentre nel 2012 le opere più viste sono state proprio i drammi verdiani ‘Otello’, ‘Rigoletto’ e ‘Aida’.

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