Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Attualità

NON S’INTRAVEDE UN’IDEA DI CITTÀ POSSIBILE

OVIDIO CAZZOLA - 25/01/2013

Lo scorso 17 gennaio l’Amministrazione comunale di Varese ha presentato, in prima conferenza di valutazione, le proposte di Documento di Piano (DdP) e del Rapporto Ambientale inerenti il Piano di Governo del Territorio comunale (PGT).

L’incarico conferito alla “Veneto progetti” risale alla fine del 2008 e più volte è stato chiesto all’Assessorato all’Urbanistica di spiegare i motivi del trascorrere del tempo senza proposte.

Analogo ritardo ha avuto la formulazione della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) affidata a un gruppo di esperti coordinati dall’arch. Gibelli.

Sul sito del Comune di Varese sono ora presenti le documentazioni attese.

Si tratta ora di avviare le considerazioni necessarie ad esporre, nella seconda conferenza di valutazione, osservazioni, proposte, condivisioni o perplessità sulle impostazioni ed elaborazioni che certo incideranno sulle prospettive di vita della nostra città.

Occorre ricordare infatti che la pianificazione urbanistica ha decisamente superato la fase che si era avviata con la prima legge urbanistica del 1942, che aveva favorito le offese urbane del dopoguerra, con la prevalente previsione di nuovi percorsi stradali, di regolamento e localizzazione di nuove volumetrie edificabili.

La legge urbanistica regionale n.12 del 2005 afferma in modo abbastanza esplicito che “…i piani si uniformano al criterio della sostenibilità, intesa come garanzia di uguale possibilità di crescita del benessere dei cittadini e di salvaguardia dei diritti delle future generazioni” (art.2.3).

È evidente a ciascuno che gli orientamenti dei piani debbano definirsi in rapporto al ruolo che intendiamo dare al nostro territorio.

Una realtà storica complessa, articolata, anche dispersa. Che è testimone sofferente di errori anche gravi commessi per mancanza di visione verso i tempi del futuro, di ambizioni o anche solo di ragionevoli percorsi praticabili per sostenere quel ruolo possibile che i lasciti della storia, o le opportunità del momento potevano offrire.

Noi siamo qui, ora, con la medesima responsabilità di chi ci ha preceduto. Con l’obbligo di considerare l’eredità che ci è pervenuta e di immaginare il ruolo possibile di questa nostra città. Ricordando ancora una volta che Varese non è delimitata dai suoi confini amministrativi. Che la città reale comprende numerosi Comuni che hanno l’obbligo, nell’interesse civile complessivo, di collaborare fra loro con la medesima dignità di partecipazione.

Invece ciascun Comune ha redatto, o sta redigendo come Varese, il proprio PGT. Ciascun Comune si impegna alla salvaguardia del paesaggio, delle zone boschive, del terreno agricolo, dei corsi d’acqua, dei percorsi ecologici. A contenere l’ulteriore edificazione, la proliferazione dei centri commerciali. Prende atto delle opere infrastrutturali che non ha direttamente promosso. Vuole salvaguardare e valorizzare i centri storici e creare percorsi pedonali e ciclabili.

Ciascun Comune condivide ormai il principio di sostenibilità ambientale e complessiva della nostra vita. Ma guardando alla nostra storia siamo ancora stupiti di momenti di grandi concezioni di progetto fondati sulla bellezza del passato e della natura di questa nostra terra. Nella modernità, ai primi del ‘900, la costruzione della città turistico-alberghiera promossa da Tito Molina che ci ha lasciato i grandi segni dell’hotel Campo dei Fiori e del Palace Hotel, di un sistema di trasporti su rotaia che ancora oggi ci meraviglia.

Passati quei tempi, quel mondo, le intuizioni, gli azzardi di imprenditori, passato anche il ventennio di Regime che ha dato un suo volto al Capoluogo, la vicenda democratica del dopoguerra non può essere molto fiera delle sue opere. Credo si sia oggi ad una svolta. Il prodotto delle ricerche e delle valutazioni presentate preparatorie e di avvio del PGT danno a noi alcuni dettagliati elementi di riflessione.

Ma ancora non si intravvede un’idea della città possibile futura. Della Città Varesina e del suo ruolo auspicabile in questa disorientata realtà prealpina.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login