Villaggio sconosciuto, per il mondo senza peso: con Giuseppe e Maria là si cela il mistero.
Venendo al mondo di tutto si è privato: ricchezze e potere niente ha cercato.
Una cosa assurda: per stare con gli uomini rinuncia alla sua somiglianza con Dio.
Svuotò se stesso, dice l’apostolo, si fa simile agli uomini in condizione di servo.
Meraviglia e confusione, la mente non arriva, tace e si acquieta nella umiltà di Dio.
Trent’anni di silenzio, solitudine e nascondimento, ignorati dagli uomini, non narrati dalla storia.
Oggi Nazareth si svela: richiamo luminoso per la vita del mondo annuncio gioioso.
Non arriva la pace, non cessano i mali, le tante tragedie di esseri umani.
Tanti gli ideali scoperti e riscritti, tanti i proclami, affermazioni di diritti.
Nazareth ci parla: umiltà e povertà del Verbo di Dio sono la vita e lo stile.
I popoli sognano: la Chiesa discepola dell’uomo di Nazareth conosce il segreto.
Fatta debole e libera, nel mondo dilaniato sa portare la pace, sa diffondere la gioia.
Si diriga sicura verso il monte di Sion: l’aspetta la croce, l’attende il Salvatore.
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