Il numero dei lettori di RMFonline aumenta, il nostro settimanale dà possibilità di intervento ai cittadini di buona volontà che vogliono contribuire alla conoscenza dei più diversi problemi che investono la comunità e che comunque attraverso i dibattiti offrono possibilità di crescita per tutti.
La consultazione degli altri mass-media locali con l’aggiunta dell’ascolto della rassegna stampa al mattino in onda su Radio Missione, consente di capire e approfondire entro certi limiti le ragioni del vivere, a volte grigio, delle realtà della nostra Varese.
Uno dei limiti certamente è la scarsa partecipazione della destra alla kermesse informativa. Se si toglie infatti qualche uomo di partito non c’è nessuno, né ufficiale né soldato, dei battaglioni di tifosi e votanti del centrodestra che si prenda la briga di una critica, di un’autocritica, di un parere espresso con schiettezza, di far vedere che il loro non è un popolo di pecorelle mansuete anche se i precedenti danno in proposito chiare indicazioni. Ricordo candidati alle politiche imposti a Luino e Saronno allo scopo di evitare noiosi fastidi giudiziari o di avere facile accesso al Parlamento.
Può darsi che oggi l’assenza e il silenzio della pur consistente Destra varesina siano legati allo sconforto inevitabile dopo il lungo sonno delle forze governative a fronte di gravi problemi mai risolti, di un impegno che ha visto qualche successo in campo internazionale, mai invece il colpo d’ala, la soluzione di questioni nazionali della massima urgenza. Adesso a destra vogliono ripartire dal basso, coinvolgendo la base, e arrivare a congressi della resurrezione. Il PDL provinciale è già al lavoro per la svolta, la squadra dei rifondatori del partito si è pure fatta fotografare, purtroppo ci sono ancora Tomassini e Caianiello, espressione di un trapassato remoto. Si può capire che in questi giorni non si voglia dare spazio ai giovani dopo le toppate dell’assessore varesino alle targhe stradali, ragazzo anche troppo gentile, resta il fatto che se temono eventuali rottamatori e quindi non cambieranno metodi e squadre, i pidiellini si ritroveranno, almeno qui a Varese e in Lombardia, chierichetti dell’onda ciellina che nell’ambito precongressuale sta crescendo di giorno in giorno. E nel segno della trasparenza. A quanto sembra anche nelle opere. Che loro fanno in compagnia.
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