Sta finendo un anno come tanti altri non esente da “errori arbitrali”. Nel senso che col cavolo che alla fine gioie e dolori si equivalgono. Ma siccome prima di chiedere è cosa buona e giusta dare, per la prima partita casalinga della Cimberio (domenica 13 gennaio con Venezia) “i have a dream”. Uno dei miei vuoti del 2012 è la fine della serata del Vela. Ma un abbraccio dato/ricevuto come quello si può materializzare anche regalando un momento al Palazzetto “Lino Oldrini” a Gabriele Cavaleri e al suo papà Antonio. Insieme seguono da anni la Pallacanestro Varese, “da prima della stella”, sottolinea Gabriele. Antonio è diventato cieco nel corso della sua vita per una malattia degenerativa incurabile. Arrivano ogni volta a Masnago da Milano. Spesso vanno anche in trasferta. Erano al Forum e saranno a Pesaro. Amano lo sport. Sono tifosi anche dell’Inter e della Pallavolo Villa Cortese (patologie curabili…).
Senza invidia o smania di scoop esclusivo ogni testata della nostra provincia e non solo potrebbe pensare ad un riconoscimento per Gabriele fedele radiocronista per un pubblico formato esclusivamente dal suo papà al quale “passa” le schiacciate di Dunston e Polonara, le magie di Banks e Green, il calore ed il colore del pubblico ed ogni altro particolare (componente esterno del coro della curva…). Per una sera mi piacerebbe vederli dall’altra parte del parterre. Non in prima fila dietro alle panchine ma in prima fila a bordo campo, sotto i riflettori, ad un passo dal parquet. Per una sera mi piacerebbe vederli al centro dell’attenzione con la curva che nei momenti finali della gara urla “tutti in piedi per i Cavaleri”. Sarebbe un buon inizio, uno scatto in avanti per guadagnarci un minimo vantaggio ed affrontare un nuovo anno dove, puntualmente, col cavolo che gioie e dolori si equivarranno.
Un abbraccio portatore sano di serenità, relax e colesterolo under 200 a tutti voi, Maya compresi.
Roberto Bof
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