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Attualità

IN FUGA DA CERNOBYL

SERGIO REDAELLI - 21/12/2012

Bambini bielorussi al Sacro Monte

Eugeny ha oggi quattordici anni e, da sei, viene in agosto a Varese. Vive a Chechersk in Bielorussia. L’estate scorsa è stato ospite per due settimane di una famiglia di Cantello, sempre la stessa da molti anni, ormai affezionata. La madre di Eugeny si guadagna da vivere facendo la badante in Sicilia e non ha i soldi per tornare in patria a vedere il figlio (che vive con la sorella grande di trent’anni). Così, la donna approfitta del Progetto Cernobyl, presieduto da Emilio Vanoni, per venire a Cantello e trascorrere con il figlioletto un lungo week-end. Probabilmente Eugeny tornerà in Italia nel 2013, anche se ha raggiunto il limite di età. In caso contrario, il suo posto sarà preso da un altro bambino a rischio radiazioni. È una delle tante, commoventi storie umane legate alla bella iniziativa che un cittadino di Induno Olona organizza da sedici anni.

Emilio Vanoni supera caparbiamente gli ostacoli che la crisi economica proietta sulla raccolta dei fondi e porta in Italia i ragazzi bielorussi per trascorrere le vacanze estive e sottrarli, sia pure per poche settimane, ai pericoli dei territori contaminati. Quello di Cernobyl fu il più grave incidente nucleare della storia. Accadde il 26 aprile 1986 quando una nube di materiali radioattivi fuoriuscì dal reattore e contaminò vaste aree dell’ex Unione Sovietica. I pericoli maggiori sono tuttora rappresentati dalle contaminazioni da Cesio 137, che persiste trecento anni e dal plutonio 239, i cui effetti durano addirittura migliaia d’anni. Finora il comitato, nato nel 1996 per iniziativa del parroco don Piero De Stefani, ora a Limbiate, ha accolto oltre cinquecento bambini. Alcune decine sono le famiglie coinvolte.

Nel 2012, Vanoni ha messo insieme una squadra di ventuno ragazzi dai sette ai tredici anni, tutti provenienti dalla Bielorussia. È il Paese più colpito dalla catastrofe nucleare con un quarto del territorio contaminato. La comitiva è arrivata alla Malpensa il primo agosto con un volo charter ed è stata ricevuta in Comune a Induno dal sindaco Mariangela Bianchi e dall’assessore ai servizi sociali, Monica Colognese. Ha pranzato nell’agriturismo di Paolo Gandini a Montallegro e visitato il castello Medici di Frascarolo. I bambini sono stati accolti nella prima quindicina da famiglie di Varese, Cantello, Malnate, Induno, Cuveglio, Gazzada e Cremenaga. Il resto del mese lo hanno trascorso al mare, a Cesenatico, con l’accompagnatrice in lingua madre.

Il programma si ripete anno dopo anno. Una chiacchierata con don Franco Bonatti, parroco di San Giovanni Battista, poi le visite mediche gratuite: “Approfittiamo del soggiorno in Italia per sottoporre i ragazzi a un accurato checkup – spiega Vanoni –. Prima tappa dalla pediatra Laura Cassani, poi dal dentista Valerio Cardoselli e visita dal cardiologo Antonio Trudu”. L’estate scorsa, i bambini sono saliti al Sacro Monte in funicolare, hanno pranzato nel ristorante Milano e sono scesi a piedi dalla Via Sacra. Il giorno successivo, visita alle isole Borromee e all’eremo di Santa Caterina del Sasso, sul lago Maggiore. Poi, tutti alla festa di benvenuto a Laveno, messa in San Paolo a Induno e visita ai Giardini Estensi prima della partenza per la riviera romagnola.

Nel 2013, i piccoli non saranno più di dieci. Mantenere ciascun bambino costa milleduecento euro al mese. Ma, con tanti poveri da sfamare a casa nostra, con le code dei disoccupati ai centri d’assistenza e agli enti religiosi per avere cibo e vestiario, è giusto pensare anche a Cernobyl? Vanoni non ha dubbi. “Vero che da noi ci sono drammatiche situazioni di povertà, ma questo non giustifica dimenticarsi degli altri. All’interno della società c’è chi non è toccato dalla crisi e può, deve fare qualcosa. Il nostro comitato è una scuola di solidarietà e la vive direttamente. La ricerca dei fondi dura tutto l’anno con la raccolta porta a porta, la vendita dei panettoni e dei calendari. Nel 2013 celebriamo un personaggio per ogni mese dell’anno, grandi esempi di solidarietà e impegno civile come Gandhi e padre Davide Turoldo, papa Giovanni XXIII e Carlo Maria Martini.

L’offerta è libera. Per informazioni: Progetto Cernobyl, tel. 0332-200286
Codice IBAN: IT67 Q 05428 50330 0000 0000 9808.
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