L’uomo e la sua donna non mangiavano più frutti, non raccoglievano più fiori, tutt’intorno era deserto, per timore si erano nascosti.
Dio allora fece un sogno: e ne assecondò la visione. Sulla terra venne a cercare per vedere se ancora esistesse un fiore.
Un villaggio sperduto in alta Galilea, una casupola povera, una dolce fanciulla raccolta in preghiera.
Quando vide quel fiore Dio se ne innamorò: la riempì della sua luce, la ricolmò della sua grazia, in lei volle abitare.
Come d’incanto la terra intera cominciò a rinverdire, a riempirsi di fiori come a primavera.
Gli uccelli sugli alberi, saltando qua e là, cantavano gioiosi melodie del cielo, tutto il creato rinasceva.
Quel fiore di Nazareth emanava profumo, un richiamo all’intorno: da ogni villaggio venivano, accorrevano.
Si era incarnato, fatto come noi, ne era felice: quel sogno benedetto ce lo ha regalato.
O fior di fanciulla, a noi sta’ vicino, l’umiltà del tuo cuore, il tuo nascosto candore semina tra noi.
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