Qualche giorno or sono ero a cena a casa di Giorgio, con un altro amico di nome Paolo: dovevamo preparare un incontro di catechesi che si sarebbe tenuto dopo cena, nei locali della Parrocchia di Vedano Olona.
Giorgio era tornato dal lavoro appena in tempo per accogliere i suoi due ospiti, rischiando così di disattendere la raccomandazione di sua moglie Mara “Cerca di non arrivare in ritardo come al solito!”.
Mara aveva già cenato con i suoi bambini ed aveva cucinato per noi degli appetitosi gnocchi al gorgonzola, preceduti da un ricco antipasto e seguiti da una deliziosa torta; del resto era pur sempre una cena di lavoro!
Nella sala da pranzo ci facevano da corona i figli di Mara e di Giorgio: Maria, Caterina, Teresa, Giovanni, Pietro, Luigi e Francesco, tre signorine e quattro marmocchi, venuti al mondo, a cadenza biennale, tra il 1999 ed il 2011: la tribù dei Braghini.
Ad un certo momento della cena è venuta a sedersi con noi al tavolo Mara e mentre noi tre discutevamo delle nostre questioni, senza dire nulla, è rimasta ad ascoltare. Ma la letizia del suo volto era più eloquente di qualsiasi discorso. “Come fa ad essere così felice?” mi chiedevo tra me; ma era una evidenza: Mara è felice! E una gioia così uno non può darsela da sé, è il dono di un Altro, come i suoi sette figli, dono di un Altro, creature appunto.
Grazie Mara, per i gnocchi certo, ma soprattutto per la letizia del tuo volto, segno che ci conforta in questo nostro cammino.
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