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Attualità

IL CUORE È PIÙ GRANDE DELLA CRISI

ANNALISA MOTTA - 30/11/2012

Caro William, avevi ragione: “Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia”, diceva il tuo Amleto. E guarda un po’, lo devo riscoprire addirittura il giorno della Colletta Alimentare, sedicesimo anno. Perché di scetticismo, almeno fra gli Alpini che erano lì durante il mio turno di volontaria, sabato scorso, se ne respirava parecchio.

Con che faccia chiedere di fare la spesa per le famiglie che non arrivano alla fine del mese, ai clienti sconosciuti di un supermercato? Con la crisi che c’è? Non è proprio facile: mica tutti ti sorridono e sono disponibili. “Di questi tempi, poi…” commenta dubbioso un alpinone di quasi due metri, barba bianca e cappello glorioso. E infatti: qualcuno ti manda letteralmente a fare… un bagno; un altro dice “No grazie”, sgattaiolando via infastidito; qualcuno la mette sulla politica, attaccandoti violentemente. Una signora distinta in mantello nero risponde piccata ”E a me chi mi aiuta?”: e hai un bel proporle di lasciare il nome per diventare un’assistita dal Banco Alimentare, va via offesa…

Però il nostro, il mio pregiudizio si infrange ed è travolto dagli incontri che fai, che tutti noi volontari almeno una volta facciamo durante questo sabato speciale. Trovi Grazia, disoccupata da mesi, che ci dà una mano “così almeno per un giorno mi sento utile a qualcuno”. E poi la bella ragazza col velo sui capelli che lascia un intero carrello di prodotti: “So che tanti miei connazionali vengono aiutati da voi, vi dico grazie con queste poche cose”: E un uomo ingrugnito che passa via veloce, poi torna dopo qualche minuto a chiedere scusa “perché ero incavolato per i fatti miei, mi dica cosa devo fare”. O la vecchietta che – non potendo spendere – porta da casa gli omogeneizzati (“Controlli, non sono mica scaduti!”) che aveva comprato per il marito malato che poi è mancato.

E così, pacchetto dopo pacchetto, scatola dopo scatola, si scopre che questa giornata della Colletta ha avuto un incremento di offerte del 7%, in tutto il nord Varesotto, con punte del 10% in alcuni paesi (modestamente, anche nel mio), alla faccia di tutti gli uccelli del malaugurio.

Come mai? Magari perché il cuore della gente è molto più grande della crisi, e sa per istinto che un piccolissimo gesto può mettere in moto grandi cambiamenti. Oppure per la gratitudine di essere al mondo, di essere voluti, di essere amati: proprio come la signora albanese che ci ha dato una mano perché anche lei, che ogni mese riceve i pacchi dal Banco Alimentare, vuole “restituire un po’ di quel bene”.

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