Mi ha messo molta tristezza ieri sera lo spettacolo delle monetine tirate a Berlusconi, forse nell’animo di tante persone c’è un po’ di sadismo nell’infierire su chi perde e cade. Non mi sento di esprimere dei giudizi, “essendo un povero peccatore meritevole di ogni castigo, solo io perirò, se non interverrà la misericordia infinita del Signore a perdonare i miei numerosi e gravi peccati” (San Silvano del Monte Athos). Spetterà al Signore giudicarlo il Giorno del Giudizio come dice il Vangelo di oggi. Prego soltanto per lui per quel giorno.
Il cristiano vede Berlusconi come una persona che ha bisogno più di tutti noi del perdono e dell’amore del Signore e nostro, infatti ci è stato insegnato nel Vangelo ad amare i propri nemici, perdonarli, e questo vale per chi lo ritiene a torto o a ragione un avversario politico, una persona indegna ed immorale, “pubblico peccatore”, il peggior politico della storia. Certo abbiamo la coscienza del bene e del male e pertanto questo non implica non poter giudicare il bene e il male operato, anzi è giusto il discernimento ma è sbagliato per il cristiano giudicare solo l’operato politico e vedere solo l’operato negativo nell’avversario politico, infatti solo il Signore scruta il cuore e le menti, solo lui conosce le intenzioni profonde dell’agire umano e solo lui può giudicare nella verità.
L’ultima parola sulla nostra vita e sul nostro operato per nostra grazia spetterà a Lui. Non si può dimenticare e ribadire che il primo comandamento è l’amore ed il perdono del nemico, e il vero cristiano a livello politico deve cercare il bene nell’avversario (di convinzioni diverse) da amare, che possa unire invece che dividere. Si può così sperare che cristiani pur appartenenti a schieramenti diversi invece di combattersi e considerarsi avversari possano amarsi ed essere uniti dalla fede nei valori inalienabili, della famiglia, del diritto alla vita e del rispetto della morte, come non si stanca di insegnarci Benedetto XVI.
Claudio Pasquali
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