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Cara Varese

L’OSPEDALE FERITO

PIERFAUSTO VEDANI - 23/11/2012

La carta stampata è puntuale nell’informare la città sulle tappe dell’inchiesta che all’ospedale di Circolo vede come obiettivo della magistratura requirente il reparto di cardiochirurgia, nel quale potrebbero esserci state delle irregolarità come ha suggerito anche una missiva anonima, certamente non scritta da un estraneo.

Una perquisizione è stata effettuata dalle forze dell’ordine: non mi ricordo un avvenimento del genere che considero un vulnus, non piccolo, alla bella storia di un ospedale che noi varesini consideriamo autentico patrimonio scientifico e morale della città.

Qualcuno dovrà vergognarsi per il raid giudiziario, sia pure avvenuto anche nell’interesse dell’ospedale e della collettività. E un giorno sapremo esattamente come sono andate le cose, quale cioè la genesi di una situazione che oggi getta discredito su un reparto di grande tradizione, vale a dire un gruppo di lavoro che ha sempre avuto primari di qualità e medici di scienza e capacità elevate. Un reparto quindi che ha reso un servizio esemplare, rassicurante, agli abitanti del territorio.

La bella tradizione suggerisce anche una ipotesi non strettamente connessa all’attività medico-scientifica, resta il fatto che sarebbe ugualmente desolante e inaccettabile apprendere che si è trattato di contrapposizioni scatenate da scelte che hanno provocato divisioni, favoritismi, lotte sotterranee e magari colpi bassi.

Al “Circolo” tra le inevitabili voci ecco quella che a monte dell’attuale situazione – non la prima né l’ultima in gran parte dei luoghi di lavoro – ipotizza anche una opzione non felice da parte di ambienti dell’ateneo e della sanità: per bloccare la burrasca avrebbero seguito tradizionali canoni di comportamento, che prevedono a volte il silenzio delle nevicate che tutto coprono.

Si dice che la pensione anticipata del primario, un grande maestro della cardiochirurgia, da alcuni fosse stata considerata occasione positiva per ricomporre il cristallo infranto: previsione non azzeccata e per di più ci si è dimenticati che siamo pur sempre nel paese del Gattopardo, dove tutto cambi pure ma in apparenza. Dove però ci sono anche coloro che in materia di cambiamenti la pensano in modo ben diverso.

Quanto è avvenuto veramente dispiace, ma non deve intaccare la fiducia dei cittadini nell’istituzione ospedaliera e nella professionalità dei suoi medici. La città vuole Il “Circolo” sempre ad alto livello, lo dimostra con iniziative concrete che si ricollegano a un passato di attenzione e generosità verso una istituzione che mai può essere terreno privato di avventura, ma solo di rispetto delle regole da parte di tutti. Ovviamente protagonisti della sanità inclusi, ai quali dobbiamo comunque stima, riconoscenza e aiuto per quanto fanno per la collettività.

E adesso un altro tipo di… giallo. Infatti il professor Renzo Dionigi, ex rettore dell’Insubria, sta valutando di andare in Cina dove lo attendono due semestri di insegnamento in prestigiose scuole di chirurgia.

La grande repubblica popolare dell’Estremo Oriente, pur avendo strettissimi rapporti con gli Usa, ha individuato nella nostra Università l’uomo di scienza adatto a formare e aggiornare chirurghi. Dionigi per la verità è noto in campo internazionale. Resta il fatto che la chiamata è di grandissimo prestigio. Complimenti vivissimi.

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