Ogni tanto riaffiora la polemica per il flop della funicolare del Sacro Monte. A rimettere sul tappeto l’argomento questa volta la rampogna PD alla Giunta di Palazzo Estense con tanto di cifre a dimostrare inequivocabilmente l’insuccesso dell’iniziativa, presa negli Anni 90 in sede comunale per celebrare la nascita dell’era leghista. Con la sola eccezione del settimanale Luce, la stampa cittadina fu benevola, accolse il progetto senza troppo approfondire alcune situazioni di vecchie negatività del Sacro Monte in termini di accessi, parcheggi, strutture turistiche. Nell’occasione ci si dimenticò di un fattore rilevante rappresentato dal male non troppo oscuro dell’incultura e del disinteresse della politica locale per quella che, grazie anche al Campo dei Fiori, sino al dopoguerra era stata una attrattiva non solo nazionale.
Singolarmente alcuni politici nel tempo si sono mossi, hanno dimostrato buone intenzioni arrivando a qualche risultato, ma è un fatto che un’azione decisa, convinta, sorretta da progetti dotati di adeguati finanziamenti non si è mai vista. Ambrogina Zanzi, coinvolgente e dinamica guida di coloro che davvero si impegnano per il Sacro Monte, gli storici “Amici”, ricostruendo, senza intenti polemici, al Rotary Club di Varese le battaglie del suo gruppo, ha offerto una interessante lettura dei tanti problemi irrisolti nell’arco di decenni. La politica, la città non si sono mai date un tecnico dalle molte conoscenze in ordine ai problemi. Insomma aldilà di volere e fare veramente qualcosa, Varese mai si è data un personaggio, un manager la cui capacità interdisciplinare permettesse di evitare negli anni le accuse di “fantubismo” alla mano pubblica per Santa Maria del Monte.
Ambrogina Zanzi per contro ha ricordato la grande rinascita religiosa e artistica promossa e portata a termine da don Pasquale Macchi. La cui opinione su un problema “civico” venne definita da un sindaco bene ricordato come Fassa, pari a quella di un semplice cittadino. Tanto per ricordare che ci sono stati più tipi di flop da parte dei politici.
Col tempo (economico) che fa, sarebbe utopico pensare adesso di vedere risolti problemi da anni accantonati o male impostati, ma ci sono già stati studi, dichiarazioni di buona volontà o quanto meno di attenzione e inoltre c’è l’idea del tecnico da coltivare: sono spunti e occasioni per avviare un’ipotesi di un progetto globale credibile e come tale fattibile. Insomma non più avventure come quella della funicolare. Che comunque ci ricorda la validità del giudizio negativo del settimanale Luce, del quale in qualche misura siamo i continuatori. Non venne disprezzato il progetto della funicolare, disse che erano ben altri i problemi della città e la funicolare sarebbe dovuta essere solo la ciliegina sulle altre opere realizzate. In città e al Sacro Monte.
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