Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Editoriale

GLI UOMINI COME SONO

MASSIMO LODI - 16/11/2012

Sono criticabili fin che si vuole, i cinque del Pd che han partecipato al dibattito-primarie andato in onda su Sky. Uno per un motivo, l’altro per un secondo, l’altro ancora per un terzo. Eccetera. Però la politica ne esce bene. La politica avversata dall’antipolitica, la politica di cui non se ne può più al punto da non credere che esista ancora. Invece la politica esiste, questo il “promo” diffuso dalla cinquina. Diffuso anche a chi non è di centrosinistra, gl’importa nulla delle primarie, ha votato a destra e a destra rivoterebbe oppure starebbe volentieri a casa, la prossima volta.

La politica ne esce bene perché le è stata restituita dignità. Bersani, Vendola, Renzi, Tabacci e la Puppato hanno usato modi d’argomentazione, oltre che argomenti, distanti dal consueto “milieu” aggressivo e propagandistico, quando non greve e becero. Un respiro di sollievo, se non proprio una boccata d’aria fresca (esageruma nen, diceva re Vittorio: siamo sempre con lui). Il dibattito-primarie ci voleva per insinuare il dubbio popolare: è davvero il caso di fregarcene di tutto e di tutti, d’astenerci e buonanotte, o non invece di frenare e distinguere? Beh, provarci non sembra una bestemmia.

***

Maroni si candida alla guida della Regione, sicuro che i resti del PDL saranno dalla sua parte. Lega e ciò che rimane del berlusconismo ancora insieme, nonostante la Lega abbia affondato il PDL e acceso in Formigoni, costretto a sloggiare dal Pirellone, la più funesta delle ire. Davvero Maroni è certo che l’orticaria celeste sia già passata, che il centrodestra si raggrumerà attorno a lui, che l’ipotesi d’una lista Albertini (o chi per Albertini) abbia preso la scala per la soffitta? È lecito dubitare che i giochi siano fatti. È invece sicuro che, come sempre, conterà il calcolo e non l’ideologia. Se ai post PDL converrà stringere un patto con la Lega, lo stringeranno. Se no, nada. Potrebbero perfino guardare con interesse al campo avverso. Ambrosoli, il candidato del centrosinistra, guiderà un listone civico aperto a tutti. Se il programma fosse condivisibile e la possibilità di collaborare a realizzarlo realistica, perché rifiutarsi al colpo di scena? Bossi ironizza: agli elettori bisognerà raccontare che Ambrosoli è quello del miele, altrimenti non lo voterà nessuno. Per Maroni non è un vaticinio entusiasmante: Bossi da un pezzo non ne azzecca una, è peggio di Allegri al Milan. Concreto il rischio d’un pronostico sbagliato e d’una partita perdente.

***

Tanto per cambiare, la questione delle funicolari torna a dividere la politica varesina. Anche la non politica. Dire basta e chiudere quella in funzione (in funzione ogni tanto) oppure mirare al raddoppio, credendo al ripristino della tratta Vellone – Campo dei Fiori? Non è solo una questione di costi, pur se oggi non s’intravede chi potrebbe tirar fuori i soldi necessari. È una questione di coraggiosa progettualità, clamorosamente mancante per la funicolare-bis, per il restauro dell’ex Grand Hotel, per una valorizzazione moderna della nostra montagna e per molto altro ancora. Il dibattito è scaduto al punto che non ci si accapiglia sul futuro, ma sul passato: chi le voleva, le funicolari, e chi no. Chi oggi vi obbietta e allora non vi obbiettava. Chi dice che cosa, e che cos’altro diceva e faceva in illo tempore. Sarebbe semplice (dunque improponibile) dichiarare: ecco un piano d’intervento realistico, vediamo quanti ci stanno e quanti no. Oppure: si chiude in base ai conti in rosso, e prendiamo atto d’un fallimento smettendola di prenderci in giro. Riassumendo, con l’aiuto di Nicolas de Chamfort, moralista francese del Settecento, e di così pungente attualità: nelle grandi cose gli uomini si mostrano come a loro conviene mostrarsi. Nelle piccole, si mostrano come sono.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login