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Opinioni

VOLGIAMOCI A EST

GIUSEPPE TERZIROLI - 03/11/2012

La Lombardia ridisegnata con le nuove Province

Da settimane prosegue il tira e molla sulle nuove province e sugli ipotetici accorpamenti: l’ultima versione riflette la decisione che ci riguarda: Varese con Como e Lecco.

Faccio una considerazione in premessa di carattere generale sul tema: l’assenza di interesse e di dibattito al livello non solo del singolo cittadino ma anche delle élite culturali e professionali della città, come se la questione riguardasse altri e sostanzialmente passasse sopra le teste di tutti qualunque sia il risultato. Alla faccia della democrazia!

Altra nota riguarda il confronto tra le c.d. forze politiche sul tema: dire che sia stato deludente è affermare poca cosa, in quanto particolarismo e campanilismo, legati alle magliette “MAI CON COMO” promosse dal consigliere Galparoli, hanno fatto da sfondo.

Ci eleviamo un po’ e arriviamo al leit motiv delle forze imprenditoriali, dalla Confindustria in giù: la forza del PIL di Varese a giustificazione del capoluogo nella città giardino. Ma vogliamo depurare o no il nostro PIL dal sud della provincia, Malpensa compresa, Tradate, Busto, Castellanza ecc?

A proposito di Malpensa perché gli amministratori dello scalo varesino che sono alla ricerca di un incremento di traffico non avrebbero da guadagnare con la combinazione del traffico industriale e turistico di Como che è fortissimo piuttosto che lasciare che gli accordi maturino con Orio e Agno?

Per decenni abbiamo criticato il mancato decentramento dei collegamenti stradali, centripeti verso Milano. Fino alla metà del secolo scorso Varese raggiungeva in mezz’ora con le Nord la città di Como e con altri quaranta minuti Lecco con un’altra ferrovia, ancora in essere. La Pedemontana prende corpo e gli Svizzeri stanno ultimando il collegamento ferroviario da Mendrisio a Stabio.

Il bacino del Varesotto, secondo me ha tutto da guadagnare guardando verso est; basta sponda magra, la cultura, l’arte devono guardare oltre i nostri stretti confini provinciali: abbiamo degli illustri che manco si conoscono. Provate ad accennare qualche nome noto varesino a Como e viceversa, artisti, poeti… Vi rispondono con un boh. Si salvano da una parte Bobo Maroni e dall’altra Van De Sfroos.

Chi è Salvini o Vito Frattini o Morandini a Como, o Terragni a Varese? Silvio Raffo a Como?

E il turismo congressuale, Cernobbio vince contro Villa Ponti 6 a 0. Ambrosetti può in una nuova provincia farsi insensibile verso la patria?

Facciamo come l’Università, che viaggia come un rullo compressore.

Hanno accusato Fontana e Galli di scarso potere contrattuale. Sbagliato.

Condivido il pensiero dell’amico Rocco Cordì che ha definito anacronistico il dibattito che si è svolto scarsamente a Varese, più caratterizzato dalla bosinità e dalla non conoscenza della storia.

Fu il fascismo a creare la Provincia di Varese, togliendo Varese da Como e Gallarate e Busto dall’Alto Milanese.

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