Sono trascorsi ormai due anni dal rapimento di Alma per il Paradiso, e mentre i suoi ricordi particolari si sbiadiscono nella nebbia del tempo che corre velocemente, al contrario le sue opere e testimonianze di vita cristiana vissuta con integrità e fedeltà grande mi vengono manifeste ed evidenti come raggi di luce sempre più intensi che irradiano sempre più il mio cuore e il credo delle persone che l’hanno conosciuta a vario titolo dagli spettatori delle sue trasmissioni televisiva ai lettori fedeli dei suoi articoli su vari periodici.
Inoltre si fanno sempre più evidenti nel mio cuore l’esempio e testimonianza del suo grande amore per la famiglia. Sono ora in arrivo due nuovi nipotini, dono del Signore per sua intercessione. È significativo che questi due bimbi siano stati concepiti a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro.
Non posso che ricordare, oltre al suo immenso amore per la famiglia, anche il suo grande amore per il giornalismo che svolgeva non solo come dovere ma come una gratificazione e come una missione. Si esprimeva – tenendo ben presenti le esigenze dei suoi lettori – in completa libertà e autonomia, testimoniando nei suoi scritti la verità e la realtà così come era, riferendo sempre i fatti con estrema obiettività, con competenza e professionalità tanto da affermarsi come un’ottima giornalista free lance, senza che lei stessa lo desiderasse.
Ma la cosa più stupefacente è stato l’impegno per “costruire la città” a pari di Santa Caterina, impegnandosi a fondo nella politica e poi nel sociale con cariche di presidenza dell’UCID della Fidapa. Non ultimo il suo impegno di dirigere Net-One, una rete di esperti della comunicazione irradiata nel mondo. Si incontravano a Roma tutti gli anni per la formazione di nuove generazioni di giornalisti, anch’essi provenienti da quasi tutti i paesi del mondo… E, infine, l’incarico di fondare e dirigere RMFonline.
Colgo ora l’occasione per ringraziare l’amico padre Gianni, editore, e Max che ha raccolto la faticosa sfida di dirigere un giornale composto da tante voci eterogenee, proseguendo e migliorando quanto ereditato dall’Alma. Così come ringrazio anche la redazione tutta intera per la continua e perseverante gratuita disponibilità.
Sono anche orgoglioso di partecipare direttamente con la mia rubrica per dare contenuto di esperienza vissuta in questo strumento di comunicazione a più voci diretto a un grande amore per il Signore. Di certo Alma dal Cielo gioirà di essere ricordata così con semplicità attraverso le opere concrete come concreto e discreto e disinteressato è stato sempre il suo impegno professionale.
Era un’operatrice di pace instancabile, in tutti campi, incapace di concepire e pensare il male. Aveva una grande dote di cui il mondo oggi manca ed era la capacità di comprendere le ragioni e la realtà della vita del suo prossimo, cogliendone gli aspetti positivi, sviluppando una grande dote di diplomazia tanto da riconciliare gli opposti attraverso il loro bene comune condiviso e ottenere la stima in ogni caso, anche e soprattutto di persone di diverse ideologie e anche di diversi convinzioni religiose.
Alma ci ha lasciato una immensa eredità: non dobbiamo scoraggiarci per la nostra inadeguatezza, ma trafficare ciascuno i talenti che il Signore ha donato, a ciascuno diversi.
Intanto, nel ricordo di Alma, sto raccogliendo il materiale composto da quasi trentamila articoli scritti nel computer dagli anni Novanta, senza contare quelli battuti a macchina sin dalla sua giovane età, già a diciotto anni, quando aveva cominciato a scrivere per il Luce e la Prealpina, già a diciotto anni. Così completerò la sua autobiografia da lei iniziata e prematuramente interrotta… Anno per anno in diverse cartellette custodiva i file delle sue varie attività. E proprio come un computer, chiusi i file di una cartella, imperturbata ne apriva altri senza alcun condizionamento, anche se doveva occuparsi di gravi e seri problemi come quando era sindaco. Ne apriva altri in diverse cartelle in vorticose giornate di incontri di studio e di scrittura, ma senza mai dimenticare la famiglia, e i file d’amore sempre aperti per Claudio…
Claudio la incoraggiava a continuare il suo impegno in tutti i vari campi ritenendosi più femminista delle femministe per la sua supremazia negli ambiti in cui le era richiesto di impegnarsi, così pure sempre manteneva aperti i file d’amore e di protezione delle sue figlie e dei suoi nipoti e dei generi, sempre volti all’accoglienza e alla donazione di sé.
Spesso medito sulle sue testimonianze e sui suoi impegni per prenderli come esempio per svolgere meglio il mio lavoro, con più amore e passione, cercando di trasmettere alle mie figlie, e ai miei amati pazienti, al mio prossimo tutto il suo amore che dal Cielo nutre ancora il mio cuore. E così spero che possa essere per le persone che l’hanno conosciuta e amata.
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