Società

SENSIBILITÀ CENERENTOLA

ROBERTO BOF - 19/10/2012

Da sempre contro le “giornate” e le “feste”. La giornata della corretta alimentazione, della donazione di sangue, della lotta al tumore e alla distrofia, della salvaguardia dei beni culturali. La festa della donna, della mamma e del papà. Sensibilità a una categoria o a un tema in stile Cenerentola. Allo scoccare della mezzanotte si chiude il cuore, si asciugano le lacrime e via che si pensa ad altro. Fino a quando?

Fino a quando 364 giorni dopo si rispolverano gazebo, gadget e volontari per tornare in piazza. Unica differenza le arance, i bonsai e le azalee diverse ogni anno. Ed ogni volta è così. Ed è stato così anche per l’edizione 2012 della giornata nazionale della sindrome di down. Presentata, applaudita e … lasciata sulle spalle e sulle facce dei ragazzi e dei soliti, inossidabili, commoventi, ammirevoli genitori.

Piuttosto che niente è meglio piuttosto, ma fino allo scoccare della mezzanotte. Eppure al mattino seguente i ragazzi e i loro problemi sono gli stessi. I genitori e i loro problemi pure. La sensibilità e l’attenzione generale no. Quelle, comunque scarse, si sono fermate al pre giornata. Digitare su Google “Giornata Nazionale Down” per credere. Tutto si ferma addirittura alla vigilia.  Non si fermano associazioni come la “+ di 21” di Cassano Magnago. E guai se si fermassero altrimenti tra un anno non ci sarebbero nemmeno i manifesti.