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Cultura

RAMASCO VOLPON E DARIOL &… DUMATT

ROSALBA FERRERO - 19/10/2012

Intriganti, misteriosi, antiretorici, vivaci, impegnativi: ecco i contenuti delle opere di Dariol e Ramasco Volpon… in compagnia di Dumatt, esposte  nella mostra “Surreale affinità” aperta da sabato alla Biblioteca Comunale di Porto Ceresio, e sono un motivo in più per recarsi nella graziosa cittadina illuminata dai colori autunnali del lago.

Opere non allineate rispetto alle consuete sequenze di paesaggi fiori e nudi femminili, opere che impongono una riflessione perché non si fermano a una esposizione astratta del proprio sentire e neanche a una rappresentazione naturalistica della realtà ma giocano con essa, partendo da elementi quotidiani, per offrirne una rielaborazione personale a volte satirica altre volte onirica, assolutamente sur-reale, appartenente cioè ad una realtà ‘oltre ciò che viene visto dagli occhi’, frutto di un processo di riflessione fortemente intellettuale, in cui l’elemento interiore si mescola e compenetra con quello esteriore.

Gianni Ramasco Volpon, nato a Vico Canavese, sin da bambino si è esercitato come pittore nutrendo grande passione per l’arte figurativa; si è andato formando studiando maestri come Dalì e Magritte ‘spiriti guida’ per la sua formazione, ma hanno avuto un ruolo decisivo nel suo orientamento anche De Chirico e Savinio. Dopo una lunga pausa nella ‘vita’ lavorativa, la costrizione, è approdato alla ‘vita-vera’, la libertà, nella quale dipinge con un linguaggio essenziale e rigoroso, con tratto grafico preciso, con una tavolozza di colori in cui predominano gli azzurri in tutta la gamma cromatica dal bianco al blu vivificati da rapidi tratti di  rossi e di gialli: incombono in cieli tersi di un azzurro pungente cumuli di nubi bianche di canavesana memoria.

Orientato in senso realistico, trova nel mondo che lo circonda una ‘fonte d’ispirazione per quei sogni di esperienze… che sono il fiume del navigare e del trovare porti di creatività’.

Si autodefinisce ‘saggio nell’autunno della vita’; la canizie mascherata sotto un berrettone di lana ‘regolamentare’- che manca ne Il mio destino -, i vivi occhi curiosi e trasognati insieme: nulla ha dell’individuo che ha ‘tirato i remi in barca’ e vive di ricordi e di rendita del passato, al contrario è tutto proteso alla novità alla ricerca alla scoperta di quel sur- reale, di quella dimensione che è altra rispetto alla quotidianità e che solo chi come lui ha conservato lo sguardo del ‘fanciullino’ e la sete della verità e della ricerca può desiderare di esplorare e percorrere.  Da sempre supportato in questo percorso dalla moglie Roberta, sua mentore, sua Santippe, sua musa ispiratrice, con lei esiste un dialogo serrato da cui scaturiscono idee –  e critiche – perché la produzione artistica richiede riflessione, così come la fruizione dell’opera d’arte. Opere che ‘fanno pensare’ che fanno scavare nel proprio ‘io interiore’ alla ricerca di quel quid di verità che spesso non viene o non può venire in superficie.

Presente con una decina di lavori, l’artista piemontese, affiancato dai compagni di avventura Dariol e Dumatt, giunge a mostrare al pubblico una miscellanea di opere, tra cui qualche inedito, il cui carattere precipuo è appartenere al suo mondo ‘parallelo’ a ciò che possiamo definire  mondo del ‘reale per me’.

Ecco le angoscianti bianche figure, dalla forte resa plastica, completamente nude e prive di qualsiasi elemento identificativo che non vedono nulla nell’altro, vittime e protagoniste di ‘incomunicabilità’.

Ecco i galeoni affrontati, sospesi nel vuoto del tempo e dello spazio ma intenti eternamente a duellare de I duellanti. Ecco la sequenza di pecore che accompagna una notte insonne e pare sorridere la pecora che guarda interrogativa,  metafora di ogni interrogativo sul senso della esistenza di Insonnia.

Emerge sempre una capacità immaginativa dell’inconscio che va ‘oltre’ la realtà rappresentata, e approda appunto nella sur-realtà in cui veglia e sogno si conciliano in modo armonico.

Presenti in mostra opere di Lorenzo Dariol, un alter-ego di Ramasco Volpon, dall’anima tumultuosa che fa dell’onirico e del simbolismo il linguaggio d’espressione privilegiata.

Le due età si sono messe a confronto e interagiscono in un personaggio immaginario e raffinato: Dumatt, un ensamble del disegno di Dariol e della resa pittorica di Ramasco Volpon, che gli stessi artisti hanno battezzato du-matt volutamente giocando sul termine, due matti insomma, ma ‘due matti davvero unici’. È  autore di quadri di forte impatto rivoluzionario, è la voce ‘di quel tempo congelato in cui l’uomo moderno deve stare a metà tra il coraggio di mettersi sempre in gioco e la maturità personale riflessiva’.

Porto Ceresio

Biblioteca Comunale
dal 20 al 28 ottobre 2012
giovedì e  venerdì: 15-19
sabato e domenica e festivi: 10—19

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