I passi sono piccoli, ma i piedi sono ben piantati e Il Circolo della Bontà procede deciso verso il traguardo che si è prefissato: riavvicinare la città al suo ospedale, per anni
terreno di una politica che nel migliore dei casi si faceva le ossa, sperimentava, secondo le leggi, metodi che avrebbero anche portato all’ospedale-azienda, novità forte pure per i nosocomi di positiva e lunga tradizione e per le popolazioni di riferimento.
Il Circolo della Bontà è in buone mani: lo pilotano personaggi che conoscono il mondo della sanità e i problemi e le esigenze dell’istituzione ospedaliera che crebbe in misura eccezionale a partire dagli Anni 50 grazie a notevoli donazioni da parte di imprenditori in carriera.
Oggi si vorrebbe che nel tempo anche piccoli donatori e cittadini attenti si riavvicinassero all’ospedale senza ricevere in futuro il brutale trattamento ricevuto, ovvero la totale cancellazione della loro memoria, dai benemeriti che li hanno preceduti.
Ci si deve ovviamente rendere conto del nuovo che avanza, delle esigenze in aumento, di un progresso scientifico inarrestabile, ma indubbiamente ai familiari scoccia vedere sparire padiglioni interi con tanto di nome del loro parente che li ha fatti costruire a sue spese. In questi giorni scompare al Del Ponte il padiglione donato da Antonietta Vedani e Nino, mio cugino, si rattrista pensando alla… archiviazione di una sua zia. Della quale nulla sapevo: sia chiaro che da parte mia non c’è conflitto di interessi, in mezzo secolo non mi ero mai interessato della donatrice del Del Ponte.
Credo invece che sia importante rilevare che mentre i cittadini vengono stimolati a guardare con occhio diverso al loro ospedale, arrivino segnali di guerra civile proprio dall’interno della nobile pubblica istituzione.
Che tra i medici ci sia competizione è un bene, si può capire anche che direzioni di unità operative a volte facciano scelte non da tutti condivise o che all’interno dei reparti ci possano essere medici privilegiati o meno, ma se si arriva a lettere anonime con tanto di documentazione che dovrebbe essere riservata, allora la situazione diventa inaccettabile. Due volte inaccettabile se dovessero essere disattesi legittime aspettative o eventuali diritti.
Perché il diritto di uno o tre medici è il diritto di tutti i medici, è anche il diritto di noi cittadini che paghiamo gli ospedali e le Università.
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