A proposito degli abusi edilizi che paiono essere stati contestati dalla Procura della Repubblica all’interno del campeggio denominato I sette laghi, secondo una dichiarazione resa alla stampa dall’ex assessore comunale di Azzate Carlo Broggini, la situazione era conosciuta dagli stessi amministratori che hanno governato il comune di Azzate almeno negli ultimi 10 anni. Ho scritto al sindaco chiedendogli quali atti gli consta siano stati realizzati in sede comunale e, in particolare, se da parte del Comune di Azzate si sia proceduto ad effettuare accertamenti e a far svolgere conseguenti abbattimenti.
Gli ho inoltre chiesto, alla luce della recente iniziativa della Procura di Varese, cosa ora intenda fare.
Scartabellando su Internet nella ricerca della voce “ abuso edilizio” ho trovato all’interno di Wilkpedia il seguente articolo dal titolo: “Competenza a eseguire le demolizioni” che esattamente dice quanto in appresso.
“Sul fenomeno dell’illegalità edilizia in Italia pesa anche una particolare anomalia del sistema giuridico italiano: il fatto, cioè, che l’applicazione di sentenze che decretino la demolizione di edifici abusivi, o parti di essi, sia l’unico processo esecutivo non affidato al giudice dell’esecuzione, ma sia invece di competenza del sindaco del comune, spesso legato da rapporti di conoscenza con i destinatari dell’esecuzione. Questa anomalia giuridica produce effetti nefasti sull’effettiva esecuzione delle sentenze e sull’effetto deterrente della sanzione giuridica: è noto, infatti, che la demolizione di edificazioni abusive avviene soltanto per una trascurabile percentuale del totale di quelle disposte. In alcuni contesti locali si arriva perfino al paradosso che le poche gare di appalto bandite per demolizioni da eseguire vadano deserte quando gli immobili appartengono a un privato: le aziende, infatti, non presentano offerte per timore di ritorsioni.”
Una stessa faciloneria l’abbiamo riscontrata nella giunta della Regione Lombardia a proposito della cava Italinerti di Cantello di cui si è ammesso il piano di recupero di grandi proporzioni senza porsi problemi e a proposito di una società americana volta ad iniziare nei comuni del parco naturale Campo dei Fiori la ricerca di petrolio. Continuo a magnificare il nostro territorio e i valori nello stesso conservati. Questi vanno valorizzati e non dispersi con estrema facilità vanificandoli. Occorre che gli amministratori, specie locali, abbiano a considerare in un lungo periodo le conseguenze delle proprie azioni o i inazioni ed, anche, dei molteplici condoni edilizi fatti per raggranellare qualche soldo in breve periodo. Termino citando il recente articolo di Ernesto Gallii della Loggia per il Corriere della Sera intitolato “Il paesaggio preso a schiaffi”: “Solo un intervento risoluto del governo centrale e dello Stato nazionale può a questo punto avviare, se è ancora possibile, un’inversione di tendenza; che però deve essere necessariamente anche di tipo legislativo. Ma per superare i formidabili ostacoli che un’iniziativa siffatta si troverebbe di sicuro davanti, deve farsi sentire alta e forte la voce dell’opinione pubblica, per l’appunto nazionale, se ancora n’esiste una. Non è ammissibile continuare ad assistere alla rovina definitiva dell’Italia, al fallimento di un suo possibile sviluppo diverso, per paura di disturbare il sottogoverno del «federalismo» nostrano all’opera dovunque.”
Arturo Bortoluzzi
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