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Cultura

EDWARD LEAR OSPITE DI VARESE

FERNANDO COVA - 28/09/2012

Di Edward Lear, artista giramondo, si é celebrato il bicentenario della nascita; anche Varese ha visto Lear soggiornare per alcuni periodi.

Difficile é presentare Lear: come poeta? Come musicista? Come pittore?.

Nato vicino a Londra nel 1812, ventesimo dì ventuno fratelli, morì a Sanremo nel 1888, città amata e l’ unica nella quale ha posseduto una casa propria dopo anni di viaggi.

Iniziò come illustratore ornitologico e dal 1837 si dedicò alla pittura paesaggistica andando a Roma dove, per sfuggire al clima inglese non favorevole alla sua asma e alla sua bronchestasi, soggiornò per undici anni. Ad eccezione di una lunga permanenza in Inghilterra dal 1849 al 1853 e a successive brevissime visite, visse sempre all’estero, in Italia, a Corfù, a Nizza e Cannes, in Medio Oriente, in India e Ceylon ed infine a San Remo, dove si costruì Villa Emilia.

Oggi è ricordato principalmente per i suoi Nonsense rhymes e i Limerick rivolti ai ragazzi, tuttora apprezzati e pubblicati. Ricordiamo che anche Gianni Rodari prese spunto da queste opere, come Ersilia Zamponi nel suo famoso libro “I draghi locopei”.

Ecco una traduzione italiana di nonsense, effettuata da Carlo Izzo, che cita la nostra zona:

C’era un vecchio di Cittiglio,
Adorno d’un fiero cipiglio;
Se un solo momento mostrava
La testa sull’uscio di casa
Metteva in allarme tutta Cittiglio.

Fu anche musicista autodidatta: componeva musica, cantando il tema, che poi armonizzava al pianoforte. L’ originalità dei suoi Nonsense unita al senso del ritmo e alle geniali trovate fonetiche ispirò grandi compositori. Dal famosissimo Il gufo e la gattina, pubblicato nel 1872, fu realizzato un film nel 1970, le sue opere suggerirono una ballata a Strasvinsky e alcuni suoi Limeriks furono utilizzati da Goffredo Petrassi.

Molti cantanti moderni si sono rifatti ai suoi versi, come Donovan e i Beatles.

Oltre al già citato libro sui pappagalli, Lear pubblicò diversi libri di viaggi illustrati: Roma e dintorni, gli Abruzzi, Sicilia e Calabria, Albania, Corsica, isole dello Ionio.

Si conoscono oltre settemila acquarelli realizzati durante questi viaggi, altri duemila dipinti in studio, oltre a trecento olii; si devono inoltre conteggiare le illustrazioni per due libri di storia naturale, cento litografie ornitologiche, libri di Nonsense ed una copiosissima serie di diari personali, divisi per anno, e non ancora trascritti se non in minima parte.

La qualità stilistica delle sue opere è eterogenea poiché spesso per vivere si dedicò a dipinti prodotti in serie, quelli che lui chiamava “i tiranni” la cui tecnica era di distendere i fogli nel suo studio, poi partendo dagli schizzi esistenti faceva i disegni a matita e successivamente stendeva i colori ad acquarello: prima tutti i blu, poi i verdi, gli ocra e così via.

Lear a Varese

Fu un frequentatore abituale della nostra zona per oltre vent’anni: nel maggio 1867 esegue alcuni acquarelli del lago di Varese e della sponda verso Gavirate, visita il Sacro Monte, probabilmente per la prima volta: dopo aver pranzato all’ albergo dell’ Angelo così descrive la passeggiata di circa tremila piedi:

…. un posto da non perdere. Lo sviluppo di immensi castani è suntuoso, e la delicata distanza dalle nevi delle Alpi, e la pianura Lombarda, vivissimo. Le 14 grandi cappelle contengono (gesso?, in italiano nel testo) dei personaggi che rappresentano vari episodi della vita e della morte di Cristo. Parecchi molto ben disegnati, pressoché corrispondenti al reale. Sui fianchi della collina, con il vento, la vista risulta particolarmente piacevole. Verso le 4.20 ritorniamo, disegnando nel medesimo tempo. Alle 7.30 raggiunto l’ Hotel, dove una sontuosa cena chiude il giorno.

Nel 1878 ritrae Mendrisio, Monte Generoso, lago di Lugano e Como. Da quest’anno fino al 1883 passa tutte le estati sul monte Generoso nell’albergo Monte Generoso-Bellavista del dottor Pasta, per approfittare dell’aria pura, benefica per la sua bronchite. Proprio qui nel 1883 muore il suo fedele “amico e servitore” Giorgio Kokali con lui da oltre vent’anni, sepolto a Mendrisio.

Nel 1879 soggiorna al Grand Hotel Varese e da qui spedisce una lettera all’ amico Lord Carlington ed esegue un acquarello da villa Castelbarco Albani di Casciago, ed un disegno panoramico dal Sacro Monte.

Nel 1880 visita Varese, nel 1884 dalle colline di Varese esegue un acquarello da villa Castellana (dov’era?), con il lago e il monte Rosa sullo sfondo, molto curato e dettagliato, venduto alcuni anni fa dalla galleria londinese Peppiatt (antiche origini bosine?). Nel 1879 prese in considerazione la possibilità di acquistare una casa proprio al Sacro Monte: l’uomo che aveva girato il mondo pensava di riposarsi proprio qui; nell’estate, visionò infatti diversi immobili in vendita al Sacro Monte, zona che lo aveva ben impressionato dieci anni prima. Purtroppo trovò prezzi troppo alti e la scelta cadde su Sanremo.

Le illustrazioni di Lear pubblicate, eccetto quella di villa Castellana, sono proprietà della Houghton Library della Harvard University di Boston.

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