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Diario

AL FIANCO DEL DOLORE

CLAUDIO PASQUALI - 21/09/2012

Richiesto, da un mio paziente malato cronico e consapevole dell’avvicinarsi della fine, della mia opinione sul significato del vivere, gli ho risposto nel modo che segue: “Riguardo alla vita credo che su ciascuno di noi esiste un disegno di amore di Dio per la nostra felicità eterna ed è una cosa misteriosa che passa spesso attraverso l’esperienza del dolore a volte inspiegabile, come il dolore dell’innocente e del giusto.

Guarda Padre Pio: è stato chiamato sin da fanciullo a completare la missione di redenzione dell’umanità attraverso l’incarnazione della passione di Cristo. Ripetuta per 50 anni, quanto durarono le stimmate sino alla sua morte, per la salvezza delle anime e compiendo numerosi miracoli e inspiegabili guarigioni. Egli è tutt’ora presente operando ancora grazie e miracoli. Il dolore può derivare da una malattia cronica, per altri ancora da una separazione dolorosa, per altri da un lutto imprevisto. Il piano di Dio su di noi è perennemente in movimento, in relazione alla nostra adesione alla sua volontà diciamo che più ci allontaniamo dal suo disegno su di noi più viene a cercarci, con mille avvenimenti.

Bisogna saperla anche leggere: alla fine di tutto la vita non è quella terrena che crediamo di vivere ma è la vita della grazia di Dio in noi che si realizza già vivendo su questa terra il Regno di Dio e che è al di fuori del tempo e dello spazio. Ma ci pensi che cosa grandiosa? A me dà le vertigini per la gioia e l’ebbrezza di essere stato chiamato a divenire figlio di Dio e di partecipare alla sua Divinità, quindi sono sulla terra col corpo ma il mio spirito vive in Dio, è già nel Regno di Dio in un’altra dimensione. Ed è qualcosa di infinitamente bello, perché Dio è infinito e anche noi in lui partecipiamo della sua infinità. Siamo esseri divini nella sua grazia. L’importante non è realizzare i nostri disegni e progetti, ma fare la volontà di Dio, cercarla sino al sacrificio di sè. Dipende tutto da Lui. Così prego perchè il Signore ci guidi verso la sua volontà. Io cerco solo questo, non faccio progetti di lavorare, di convivere, di godermi la vecchiaia con una persona che mi faccia compagnia, andare in pensione eccetera. Cerco di vivere l’attimo presente nella perfezione dell’amore di Dio. Il resto non ha senso. E nessuno è escluso perché Dio ama tutti con lo stesso potente amore infinito. La morte è un sonno del corpo, quello che importa è la salvezza dello spirito, e vivere già ora nella vita terrena il Regno di Dio.

Alma con la sua morte mi ha insegnato questo: a sublimare il suo amore in un amore spirituale che vivo in unità con Dio e mi rende felice, perché è sempre presente a incoraggiarmi, a guidarmi, a proteggermi al di fuori del tempo e dello spazio. Certo mi manca tanto il suo affetto, come l’affetto di una donna che sa consolarti con i suoi sentimenti di amore puro come lo stava diventando negli ultimi tempi, una carezza, un abbraccio forte forte, un tramonto sul lago, un concerto: intensi sentimenti ed emozioni ed esperienze spirituali ci rendevano più felici più di quando eravamo giovani e ci amavamo molto. Ma il Signore me l’ha rapita improvvisamente. Ed ho accettato la sua volontà, senza lamentarmi.

Carissimo, vorrei che tu ti preparassi così all’incontro con il Signore, che nessuno di noi sa quando avviene, neanche noi medici, sappiamo che viene all’improvviso e senza preavviso. Il mio amore per te è garanzia dell’amore salvifico di Cristo. Ti sarà vicino sino alla fine.”

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