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Sport

IL “CARNEADE” RUSCONI

ETTORE PAGANI - 14/09/2012

“Rusconi chi era costui?”. Potrebbe chiedersi con reminescenza manzoniana, il parroco di Albizzate nel suo tragitto, dal sagrato alla canonica, giornale aperto, e passo lento per favorire la lettura della notizia dell’arrivo in paese del Rusconi, come istruttore di basket.

Bisognerà, allora, fornirgli qualche dettaglio, dare quella spiegazione che “Quel tal Sandro autor di un romanzetto in cui si parla di promessi sposi” circa il suo carneade non aveva fornito.

È bene, dunque, che il parroco sappia che il Rusconi in questione, quanto a basket, carneade non ha mai potuto essere definito ma personaggio notissimo nell’ambiente cestistico varesino.

Nacque a Varese ed iscritto all’anagrafe come Edoardo – nome già sufficientemente mediocre che non avrebbe avuto, di per sé, bisogno di essere peggiorato con quel “Dodo” che gli rimase appiccicato sostituendo, con discreta ignominia, il nome di battesimo.

La sua storia è arcinota dai primi passi mossi – cestisticamente parlando – in quell’allevamento di campioni che fu la Robur et Fides agli strepitosi successi ad alti livelli nelle file della supervincitrice PallacanestroVarese.

Si tranquillizzi, dunque, il Parroco d’Albizzate perché il Dodo mise in mostra eccellenti qualità anche come coach sicché la domanda che viene spontanea non è quella concernente il suo ritorno all’attività ma semmai quella opposta relativa all’essere stato lasciato sin troppo tempo in disparte.

Dodo ha dichiarato che ad Albizzate potrà divertirsi. Ma sarà utile ricordare che lui – sempre attivissimo al riguardo – è sempre riuscito alla perfezione. Sarà, dunque, interessante seguire la vicenda, anche perché rientrare nell’ambiente pur senza pretese e in leggerezza sarà pure un gioco ma la cosa merita di essere seguita.

* * *

Interesse viene anche dal parentado prossimo. Da quella Cimberio, insomma che da un pre campionato egregio pare far sorgere non meno egregie speranze.

Sia chiaro quello che sanno tutti ma che non guasta mai tenere presente: le prove pre campionato – nel bene e nel male vanno sempre prese con le dovute riserve. Ma se arrivano nel bene è anche meglio. Soprattutto quando – come in questo caso – gli ingranaggi pare abbiano trovato un olio di origine più che controllata.

Il che significa che le conferme – sta’ a vedere quanto in fatto di volume – non dovrebbero mancare.

D’altro canto Vitucci presenta ottime credenziali frutto di un lavoro svolto egregiamente in precedenza. Ad onor del vero anche Recalcati non è che a Varese avesse lavorato con demerito.

Il confronto si impone. Il Carletto i suoi conti li ha presentati. Ora Vitucci presenti i propri.

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