Tempo di vacche grasse, di grasso che cola, insomma, per gli sportivi vista la consistenza dei programmi scaduti e a scadere.
Dagli europei di calcio – se non altro ottimi per passare le serate, una volta tanto dignitosamente, davanti al video – al Giro di Francia, con la stessa possibilità ma spostata al pomeriggio (e, quindi, riservata a pensionati e simili), al clima di vigilia per le Olimpiadi londinesi, ai campionati europei di canottaggio con noi varesini al primo posto della lista d’attesa.
Eventi – inutile sottolinearlo – di grande spessore quasi da gradevolissima scorpacciata, mai sufficiente, comunque, quando la passione è tanta, a soddisfare gli appetiti.
Gli Europei di canottaggio, al di là dell’importanza dell’evento sotto il profilo puramente tecnico, hanno un sapore particolare per Varese potendo (e dovendo) essere interpretati come una forma di riconoscimento a quanto il canottaggio locale ha saputo dare in un passato non recente ma glorioso fatto di una leggenda la cui memoria non si è, certo, persa nel tempo.
Si può, dunque, (o, forse, meglio, si deve) interpretare questa scoperta del nostro lago come un omaggio dovuto a quella Canottieri Varese che, eccellente in fatto organizzativo, fu in prima linea anche nel varare equipaggi di stupenda qualità.
Restano in tutti i libri d’oro, infatti, le imprese di quell’ “otto” campione d’Europa di pura ed esclusiva varesinità come di quel “quattro” campione italiano. E restano bene impressi nella memoria i nomi dei Fioretti, De Bortoli, Vescovi, Urbani e di tutti gli altri con quel “Bardellino” al timone a dettare i ritmi dei remi, i tempi di ogni record e delle vittorie.
Imprese mai dimenticate che l’attualità doverosamente, ma con piacere, riporta alla ribalta.
E, in fatto di glorie locali, quel Martinoli campione imbattibile nel singolo e, per approdare ad altra sponda ma sempre nostrana, gli sforzi di quella Canottieri Gavirate sempre impegnata – anche al femminile – per la diffusione di uno sport puro e bello come le acque su cui si pratica.
Vanno presi così questi campionati con tutto l’interesse dell’oggi a dimostrazione di una passione bellissima e con tutta la memoria dell’ieri dagli allori sempre verdi e profumati.
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