Nel mio ultimo contributo ho voluto presentare un esempio di “energia creativa applicata”, descrivendo un programma di aggiornamento medico chiamato UpToDate, realizzato in America, al quale va tutta la mia ammirazione e la mia riconoscenza di medico.
Vorrei ora portare un altro esempio di opera entusiasmante in campo sanitario, con la quale ho a che fare e che, a differenza di UpToDate, viene da molto più vicino ed è espressione del genio italico.
Stiamo portando a termine in questi giorni nel reparto ospedaliero da me diretto l’implementazione della cartella clinica informatizzata: come tutti possono facilmente comprendere, il passaggio dalla cartella clinica cartacea a quella informatizzata costituisce un importante traguardo nel processo di miglioramento della qualità del lavoro sanitario.
Ma per la buona riuscita di tale intrapresa, che grazie a Dio sta andando in porto con successo, molto è dipeso, oltre che dalla disponibilità al cambiamento dei miei collaboratori, anche dalla bontà del programma prescelto, che non stento a definire un vero e proprio “capolavoro” della informatica sanitaria.
Si tratta di una creazione made in Italy e più precisamente made in Milan. Nel 2002 tre studenti di ingegneria del Politecnico di Milano iniziano a realizzare un progetto di informatizzazione della cartella clinica a cui danno il nome di W-Hospital, progetto che nel 2003 viene sviluppato in collaborazione con il Dipartimento di Bioingegneria del Politecnico e finanziato dalla Direzione Generale della Sanità della Regione Lombardia.
A partire dal 2005 l’utilizzazione del programma viene sperimentata con buoni risultati nel Reparto di Malattie Infettive dell’ Ospedale di Busto Arsizio e perfezionata sul campo. Nel frattempo i tre ex-studenti hanno dato vita ad una impresa, Laserbiomed, che coinvolge altri operatori informatici e biomedici. Oltre che con l’Azienda Ospedaliera di Busto Arsizio, Laserbiomed, inizia a collaborare con l’Ospedale Sacco di Milano, con l’Istituto Europeo di Oncologia e con il Centro Nemo di Niguarda.
Quello che più mi ha favorevolmente impressionato negli operatori di Laserbiomed è la duttilità, la capacità di comprendere le esigenze dei clinici e di trovare in tempi brevi le soluzioni più adatte ed anche, non ultimo, la pazienza con cui ci stanno accompagnando “nella terra incognita” della informatica.
Se dipendesse da me, gli conferirei la laurea in medicina honoris causa, ma so che è meglio per noi che rimangano dei buoni bioingegneri, perché abbiamo bisogno di loro proprio così, come sono.
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