Una comune strategia di marketing per attirare clienti a Santa Maria del Monte: la propone ai ristoratori del borgo Roberto Caruso che dal 24 dicembre gestisce il ristorante Sacro Monte, di proprietà della parrocchia, abitualmente frequentato da devoti e pellegrini. Caruso, sessantasette anni, è nipote di monsignor Pasquale Macchi che quando era arciprete a Santa Maria del Monte commissionò al pittore Mario Alioli, recentemente scomparso, un affresco proprio in questo locale. Si tratta della decorazione nella sala panoramica, con vista sul lago di Varese, che raffigura i principali luoghi di culto della nostra provincia.
Caruso è un manager che viene da lontano, nel senso che ha una formazione diversa dal campo gastronomico. Vanta esperienze con la Lega Calcio (è amico di campioni dello sport come Marco Tardelli) e ha collaborato con lo Studio di Alfredo Ambrosetti che organizza i meeting a Villa d’Este di Cernobbio frequentati dal Gotha della politica e dell’economia (ma il locale è celebre anche per l’ottima cucina).
Da pochi mesi ha imboccato un nuovo percorso professionale e lo fa col piglio dell’imprenditore animato da idee innovative e spirito d’iniziativa che, ci sia consentita la battuta, sembra aver preso da qualcuno in famiglia.
“Penso a occasioni gastronomiche stagionali che potrebbero convogliare visitatori in un luogo incantato come questo – spiega –. Noi ristoratori potremmo promuovere, tutti insieme, le feste dei funghi e delle castagne, le degustazioni del vino dei Ronchi Varesini, dei prodotti tipici, dei formaggi, dei salumi e della gastronomia del territorio come la cassoela, i pesci di lago, i bruscitt e la polenta. Mettersi insieme per promuovere iniziative anche a pagamento sui giornali sarebbe utile per tutti. Così come potenziare la segnaletica nel borgo e nella città bassa, sottolineando l’offerta gastronomica di Santa Maria del Monte. Ho la sensazione che si possa fare molto di più per portare quassù i turisti e non solo quelli varesini”.
Insomma, secondo Caruso, i locali del Sacro Monte dovrebbero comportarsi come se fossero un’unica azienda con obiettivi comuni e non ciascuno per sé, sfruttando economie di scala per gli acquisti e soprattutto programmi condivisi per attrarre la gente. “Ciascun ristorante ha il proprio target, i tariffari dei prezzi sono diversi e non esiste il rischio di pestarsi i piedi – precisa –. Noi siamo in affitto d’azienda dalla Curia e lavoriamo di più con i pellegrini, anche se tra i nostri clienti non mancano politici, amministratori pubblici e sportivi”.
Il ristorante, albergo e caffetteria Sacro Monte ha tre stelle e sette camere doppie, centocinquanta posti per mangiare e una sessantina sulla terrazza con vista panoramica sul Vellone e sui laghi prealpini. “La cucina è rinnovata restando nel solco della tradizione – spiega ancora – in occasione di eventi particolari ci avvaliamo della collaborazione dello chef Luca Daniele del ristorante di Villa Della Porta Bozzolo a Casalzuigno e ci apriamo a sperimentazioni fusion. Possiamo ospitare matrimoni, feste di laurea, anniversari e cene aziendali. Ma siamo disponibili a metterci a disposizione della causa comune per fare conoscere le piacevolezze, non solo spirituali, del Sacro Monte di Varese e per attrarre i clienti, valorizzare il luogo e – perchè no? – intensificare gli affari”.
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