In Monastero l’estate non è accompagnata dal sottofondo della risacca del mare o dal gioioso vociare dei bambini che giocano a biglie sulla sabbia. Altri segni e altri canti però ci parlano della ricchezza di questo tempo benedetto dal calore fecondo del sole.
Ecco che, cantando la Liturgia delle Ore, ci scorrono tra le labbra parole come queste: Hai moltiplicato la gioia, / hai aumentato la letizia. / Gioiscono davanti a te / come si gioisce quando si miete (Isaia, capitolo 9, versetto 2). Parole che narrano di questo tempo, tempo di mietitura appunto, tempo in cui gioire dell’abbondanza di quanto nutre e sostiene la vita, frutto del nostro impegno e sempre dono di Dio. E cantando pensiamo alle “messi” di questa nostra estate: ai campi delle famiglie in cui si coltivano i frutti della condivisione e del dono reciproco che fa crescere la vita; ai campi degli oratori estivi in cui una Parola seminata tra gioco, servizio e amicizia, apre porte nuove; ai campi dello studio e degli esami scolastici e a quelli del lavoro, con il desiderio che possano nuovamente diventare accoglienti per tutti, perche l’uomo possa gioire del frutto delle proprie mani e di un futuro sereno…
Estate, tempo di mietitura, tempo di ricerca dei frutti che danno sapore alla nostra vita, tempo “vuoto” per fermarsi a scoprire la ricchezza della semplice quotidianità costruita con gli altri, tempo quindi per uscire da sè, tempo per gioire davanti al Sole che porta a maturazione il frutto del nostro impegno, per guardate con Lui i campi che biondeggiano per la mietitura e rinnovare il nostro impegno ad essere mandati come operai nella messe del Signore (cf. Matteo, capitolo 9, versetti. 37-38), servi della gioia di tutti.
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