Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Ambiente

SU UN BINARIO MORTO

ARTURO BORTOLUZZI - 13/07/2012

La meta della politica non deve essere quella di guardare alle iniziative da compiersi soltanto nei limiti comunali, bensì, soprattutto, quella di costruire zone di sviluppo economico ad ampio respiro. Perché il politico possa condurre progetti di sviluppo, occorre che costui voli alto e guardi in largo. È d’uopo che fuoriesca da limiti ristretti e sappia sempre partire dal basso procedendo in base a una rotta che possa evitare di consistere unicamente sul fai da te. Ha ragione, pertanto, chi ha definito quale corsa destinata a terminare lungo un binario morto, le iniziative volte a costituire una grande città metropolitana di Milano che sappia coinvolgere Busto Arsizio e Gallarate.

Il metodo utilizzato per discutere questa proposta, e anche caldeggiarla, pare prescindere dalle istanze del corpo sociale – come dovrebbe essere – e, invece, sembra sostanziarsi solo di un dibattito di pochi.

Propongo, in maniera che potrebbe apparire come disturbante ed eccessiva (ma sincera e convinta), di non cercare il nuovo comunque, ma di valorizzare e investire con forza e coraggio su quanto c’è già.

Il dibattito svoltosi in Consiglio Comunale a Varese poco tempo fa (e soprattutto il voto bipartisan che ne è seguito) ha chiesto proprio che Varese Europea svolga azione di coordinamento dei diversi attori del territorio e fornisca spunti per permettere alla città capoluogo – dietro proposte provenienti da un’area ampia – di poter pianificare con ampio respiro, coinvolgendo tutti i comuni limitrofi e i privati dell’area – con voto paritario – in iniziative rivolte all’innovazione territoriale.

La forza di una proposta che proviene da Varese Europea, sempre aperta a realizzare le istanze di ciascun operatore, trova la sua forza nella diversità delle componenti che vi sono liberamente associate. Questa diversità è difesa dal suo presidente che dimostra l’intelligenza di riconoscere il diritto di critica mai sterile ma costruttivo di entità sociali dell’area varesina che operano nella stessa per permetterle di volare il più alto possibile.

Faccio parte per esempio di un’associazione ambientalista (sono il presidente pro tempore di Amici della Terra Varese) che è associata a Varese Europea e che prende liberamente posizione sulle decisioni di pianificazione cittadina ma cercando di guardare ad una gestione complessiva delle tematiche affrontate.

Varese Europea ha, insomma, le caratteristiche per distinguersi come l’”arena” entro cui hanno luogo i momenti pubblici di discussione ed entro cui si costruisce il consenso sugli obiettivi e sulle risorse da utilizzare. Varese Europea si incarica di dettare i temi sui quali lavorare, di individuare strategie e risorse per il raggiungimento degli obiettivi, di aggregare “alleati”, anche all’esterno del sistema locale, per rafforzare la capacità di mobilitazione di risorse e competenze.

Con caparbietà e intuito Varese Europea ha così conseguito bandi importanti (come quello ministeriale sullo sviluppo dei prodotti tipici in area dei Sacri Monti Unesco) e sta partecipando a iniziative coinvolgenti il comasco e il cantone Ticino con Interreg.

Bandi che potrebbero fornire spunti importanti anche per la futura Expo.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login