Caro Papa Giovanni, cinquant’anni fa ci hai fatto sognare,hai accolto lo Spiritoche con te ha operatouna primavera nella Chiesa.Le gioie e le speranze,le tristezze e le angosce degli uomini sono diventate della Chiesa,popolo in cammino nel mondo,con il mondo, per il mondo. Gli uomini si sono accorti,hanno alzato il capo,invitati a guardare lontano,per loro, per tutti,hanno incominciato a sperare. I poveri… una moltitudine immensa,una sfida alla Chiesa tutta: “ Sarà la Chiesa dei poveri, diventerà una Chiesa povera, come Cristo, suo maestro!” Ritorna Papa Giovanni, quei tempi sono ormai lontani, non siamo più in grado di sognare,non osiamo più dire quelle parole:“Chiesa dei poveri, Chiesa povera”. Le nuove generazioni non ascoltano più i nostri discorsi: non siamo più credibili, le nostre comunità rischiano l’insignificanza,le chiese si svuotano. Programmi e convegni,discorsi e documenti tanti. Organizzazione e strumenti tecnologie e sperimentazioni tante. Masse di giovani crescono illuse dall’effimero,si alienano nelle droghe corrono dietro alle favole. Per loro non ci sono più ideali,non ci sono più progetti di impegno,non ci sono più gesti di coraggio,non c’è più una vita da donare ? Perché abbiamo smesso di pensare alla Chiesa dei poveri ? Perché non ci incamminiamo verso una Chiesa povera ? Ritorna Papa Giovanni: abbiamo bisogno ancora di sognare.
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