I botti erano pronti e non era il caso di accantonarli. Sono partiti ugualmente anche se con un fragore un po’ strozzato. Che diamine! Erano fatti per annunciare, accompagnare un successo pieno, non potevano, certo, considerarsi soddisfatti di uno a metà. Bello d’accordo ma pur sempre ristretto entro limiti di cui loro – i fuochi e insieme tutta quella folla che li attendeva – avrebbero fatto volentieri a meno.
Anche perché in cielo loro finivano, tutti, con il trasformarsi in due soli colori: il giallo e il rosso che proprio nulla avevano da spartire con quelli per cui erano stati preparati: il bianco, il rosso e il verde o, al più, l’azzurro.
Fuochi, dunque, un po’ tristi anche se, in fondo, ugualmente utili: impossibilitati a festeggiare un successo avevano ugualmente, una loro logica nel fare da contorno ad un secondo posto che consacrava gli azzurri vice campioni d’Europa. E li consacrava con pieno merito confermandoli, dopo la Spagna vincitrice, i componenti della squadra migliore di tutte le altre.
L’inchino davanti ai vincitori ci sta tutto. Ma con un po’ di rammarico per essere l’Italia arrivata allo scontro diretto terribilmente stanca e discretamente acciaccata e, soprattutto, per avere incontrato la Spagna decisamente più brillante rispetto a tutte le altre partite disputate durante tutto il torneo europeo quando particolarmente in piena luce non era proprio stata così contribuendo a esaltare le speranze di tutto un popolo che la vittoria finale attendeva.
Ma, nello sport, certe cose ci stanno.
E l’alternativa di Buffon “I più forti, vincono quasi sempre, certe volte, però vincono i più bravi” è sfumata. La Spagna è stata la più forte e la più brava.
Resta però – bene impressa – quell’altra dichiarazione, quella di Cesare Prandelli, ripetutamente e, giustamente, convinto di potere attribuire a questa nazionale il merito di essersi riappropriata dell’affetto, della passione di tutt’Italia. Almeno a questo riguardo l’Italia s’è desta.
E su questo non ci piove.
Anzi, su questo, brilla un magnifico sole in un cielo splendidamente azzurro.
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