C’è bisogno di fare festa, le pene quotidiane opprimono. C’è bisogno di stare insieme, le solitudini intristiscono. C’è bisogno di vedere volti amici, fatiche e dispiaceri sfiancano. C’è bisogno di una parola vera, le parole degli uomini sono illusioni. C’è bisogno di pregare e di cantare sogni di benessere hanno svuotato il cuore.
Nel silenzio del tempio ci si sente a casa. L’atmosfera di pace è la nube di Dio sul suo popolo. C’è una notizia forte che sorprende e rincuora “ l’Amore si è fatto carne”. I fedeli credono e sperano.
Non fate mancare la bella notizia ai bambini,che sono aperti al mistero, ai giovani,che cercano il senso, a chi soffre e non trova conforto, a chi è povero e tende la mano. Fuori c’è un mondo che attende, cè gente che non ha più speranza. L’Amore fatto carne Sarà portato anche a loro?
Poi la festa cambia volto: “banchettiamo e brindiamo si dia inizio ai divertimenti, spariamo anche i fuochi d’artificio, c’è bisogno di allegria”.
Ma c’è chi a questa festa non viene , hanno perso il lavoro, sono scadute bollette del gas e della luce, ai bambini non si possono comprare scarpe, ci sono anziani e malati rimasti soli. Che cosa è la festa? A chi è riservata ? È fatale ci siano degli esclusi ? L’Amore fatto carne non parla più ?
Poco lontano dalla chiesa vive una povera vedova, i suoi pochi risparmi non li spende alla festa. Bussa alla porta accanto, riempie la mano a un bambino, che la ricambia con un sorriso.
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