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Società

TEMPO SCADUTO

GIOIA GENTILE - 21/03/2025

???????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????5 anni: papà sa tutto. 18 anni: papà non sa nulla. 30 anni: forse dovrei chiederlo a papà. 40 anni: è incredibile che papà abbia vissuto tutto questo. 60 anni: come vorrei poterlo chiedere a papà”. Ho letto queste parole in un post, molto più articolato, pubblicato su Facebook da Claudio Piovanelli: in poche righe, senza commento – non ce n’era bisogno – tutta la storia del rapporto tra genitori e figli.

Avendo da tempo superato l’età dell’adolescenza e la fase “papà non sa niente”, ho riflettuto soprattutto sull’ultima affermazione: “come vorrei poterlo chiedere a papà”. E a mamma, e all’amica morta prematuramente…Come vorrei aver pensato: ne parlo adesso perché poi non so se potrò. Eppure sapevo che il tempo a disposizione ha una scadenza.

Mio padre ha attraversato quasi tutto il secolo scorso: avrei potuto imparare la Storia solo chiedendogli di raccontarmi la sua vita. Non ne parlava volentieri, ma credo che non si sarebbe negato se glielo avessi chiesto. Invece, per me, iniziava a vivere dalla mia nascita e quindi ero incoscientemente convinta di sapere tutto di lui.

Mia madre raccontava con maggior facilità, ma adesso, nel ricordo, i dettagli mi sfuggono: quando ha vissuto quell’esperienza? quanti anni aveva? dove si trovava?

Hanno avuto vite così fuori dal comune che potrei raccontarle in un romanzo. Avrei potuto. Perché mi rendo conto che mi sono lasciata sfuggire tutto ciò che ora vorrei sapere.

I primi tempi dopo la loro morte mi capitava spesso di pensare, dopo un’esperienza particolare, “devo chiederlo a papà” o “chissà cosa dirà mamma quando lo saprà” o “come saranno contenti i miei”. Era solo un lampo nella mente: neppure il tempo di formulare completamente il pensiero che subito si smorzava nella consapevolezza dell’impossibilità. Ora, che sono passati parecchi anni, parlo ancora con loro, con quella parte di loro che mi è rimasta dentro, ma non posso più avere le risposte che cerco.

Il fatto è che viviamo come fossimo eterni. E forse lo siamo, ma non nel tempo. E quando ce ne accorgiamo, il tempo è scaduto.

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