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Il racconto

BRINDISI CON MUTI

MAURO DELLA PORTA RAFFO - 14/03/2025

muti2002, a Cagliari.
Modero e coordino un convegno della Regione dedicato alla promozione dei Beni Culturali intesi come agenti economici di fondamentale importanza.
Interventi e relazioni di notevole interesse. Vittorio Sgarbi, in davvero grande spolvero. Mario D’Urso, come in ogni circostanza presente e assente, tanto che anni dopo mi dirà di non essere mai stato a Cagliari in vita sua…
A chiudere in modo indimenticabile, a sera del secondo giorno, al Teatro Lirico, una Messa di Anton Bruckner diretta da Riccardo Muti. A me d’accanto, Paolo Isotta.
Del compositore austriaco conoscevo la inarrestabile inquietudine e l’assoluta, folle certezza di essere inadeguato, di dovere ancora e sempre studiare per poi presentarsi a sostenere esami nel corso dei quali, ovviamente, risultava, come testimoniavano i docenti, infinitamente più preparato di quanti in quell’ambito costretti ad interrogarlo.
Serata naturalmente magica e dopo rappresentazione stregato e particolare.
In un grande salone dello stesso Teatro, una cena d’altri tempi e d’altra generosità.
Collocato come venni ad essere vicino al tavolo riservato al Maestro, colsi Muti arrivare circa una mezz’ora dopo. Isolato, solo, non mangiava.
Un contesto nel quale, mentre davo ragione a Isotta che mi aveva detto “Ricorderai per sempre questo momento!”, vedendo finalmente il Maestro versarsi del vino e portare il bicchiere alle labbra – non per la prima volta in vita mia ma come rarissimamente, totalmente astemio, avevo fatto – lo imitai e, chissà come con la mente costringendolo a guardarmi, a lui brindai.
Leggero il sorriso ad acconsentire. Uomo ovviamente della Conoscenza e della Grande Conservazione.

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