Quando si parla di sanità, di sistema sanitario nazionale (SSN), si è portati sempre (e probabilmente anche giustamente) a pensare al quotidiano, ai servizi, agli esami, alle liste di attesa etc etc, cioè ai problemi legati alla prevenzione o allo stato di malattia.
A carico del SSN ci sono però parecchie altre voci, una delle quali è molto interessante ma spesso misconosciuta, anche se in realtà ha una ricaduta pratica molto importante per tutti noi: la ricerca.
L’avanzare delle conoscenze sulle diverse malattie già note o su quelle (malattie rare ad esempio) che ancora non si conoscono completamente, è essenziale per garantire a tutti migliori opportunità di prevenzione, diagnosi o/e terapia.
Si aprirà quest’anno il triennio 2025/2027 ma dall’analisi di quello appena concluso possiamo sicuramente farci una idea di quello che avviene nel nostro Paese.
Le strutture riconosciute dal SSN come destinatari istituzionali della ricerca sono le Regioni, gli IRCCS (mono e politematici), gli Istituti zooprofilattici sperimentali, l’Istituto Superiore di Sanità, l’Inail (Istituto Nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro) e l’Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari regionali).
Nell’anno 2024 sono stati assegnati circa 180 milioni di euro agli IRCCS (Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) considerati rete di eccellenza in grado di promuovere il progresso delle conoscenze in diverse aree tematiche, aperti a collaborazioni con gli altri Enti del SSN ma anche con Università, altri Enti pubblici di ricerca e partner scientifici ed industriali nazionali ed internazionali.
Su di loro focalizziamo un attimo l’attenzione per spiegare come sono attualmente organizzate queste sei reti attive.
Iniziamo con l’alleanza contro il cancro (ACC) che raggruppa istituti di oncologia accreditati con standard europei: le aree di interesse primario di questa rete sono la ricerca di base, la diagnosi e terapia e l’istruzione e informazione sempre in oncologia.
Rete di neuroscienze e riabilitazione (RIN) è il più grande network italiano attualmente conta 30 strutture che hanno come focus patologie neurologiche, neuropsichiatriche ed eventuali patologie connesse. Hanno tra l’altro anche il compito di trasferire i risultati della ricerca al mondo industriale per il miglioramento tecnologico in generale. Gli ambiti di ricerca riguardano bambini ed adulti, neurochirurgia e neuroriabilitazione.
Rete cardiologica conta su 17 istituti e coordina tra l’altro un progetto di ricerca per la prevenzione cardiovascolare denominato PREVITAL. Campi di studio: cardiopatia ischemica, scompenso cardiaco, ipertensione/diabete/ complicanze metaboliche e malattie ereditarie, canalopatie ereditarie, patologie valvolari e dell’aorta, rilevazione biobanche, fibrillazione atriale.
Rete Anging conta 12 IRCCS si occupa di scenari epidemiologici e socio economici legati all’invecchiamento, modelli assistenziali di cura per fragilità e disabilità dell’anziano, sviluppo di biotecnologie, sistemi telematici e domotici.
RAMS (rete apparato muscolo scheletrico) opera nel campo dell’ortopedia per il trasferimento tecnologico, fattori di rischio, scambio dati e risultati scientifici, prevenzione, diagnosi e cura di tutte le patologie muscolo scheletriche.
IDEA (Italian DEvelopmental Age Health Network) raccoglie 10 Istituti (pediatrici di cui tre policlinici) e punta la sua attenzione su tre macro aree neuro sviluppo, neuroimaging pazienti senza diagnosi.
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