Se la nomina a metà febbraio di Carlo Nicora a direttore generale della Fondazione Molina, che ruota attorno alla più grande RSA in Provincia di Varese è stata uno dei segreti bosini peggio conservati, per ammissione stessa dei diretti interessati, quella altrettanto attesa del presidente è stata la più logica, a dispetto dei “non possumus” eretti per alcune settimane. Michele Graglia, ingegnere con studi di violino al Conservatorio Donizetti, classe 1961, un curriculum lungo così di imprenditore fortemente attivo nel sociale che comprende tra le molteplici posizioni una presidenza di Confindustria Varese dal 2007 al 2011, una dell’università Luic a Castellanza, attualmente presidente di Varese con Te, associazione attiva nell’assistenza ai pazienti oncologici, e vicepresidente della Fondazione Molina, è stato nominato al vertice dell’ente di Viale Borri. Una nomina dai più ritenuta “naturale”, anche perché da qualche mese, in seguito alle dimissioni per gravi impedimenti familiari, del presidente Carlo Castelletti, di fatto Graglia svolgeva le funzioni apicali al Molina che, lo ricordiamo, con i suoi circa 600 tra dipendenti e collaboratori, è una delle maggiori realtà socio sanitarie del territorio.
A firmare con apposito decreto la nomina (valida fino a ottobre 2028), come da Statuto è stato il sindaco Davide Galimberti, perché spetta al primo cittadino di Varese il compito di indicare i cinque consiglieri d’amministrazione, dei quali uno su proposta del prevosto di Varese, e tra questi il presidente. L’ufficializzazione é avvenuta a Palazzo Estense alla presenza degli altri ex presidenti nominati dallo stesso Galimberti, ovvero Guido Bonoldi e Carlo Castelletti, oltre al prevosto Gabriele Gioia, è valsa soprattutto a suggellare il messaggio della continuità. A RMFonline.it il nuovo presidente ha rilasciato le prime dichiarazioni su motivazioni e prossimi passi
È vero, c’era più di un motivo, per pensare a scenari diversi. No, non era per recitare la parte del “prezioso”, ma pensavo che si potesse guardare a figure nuove. Ho le mie incombenze professionali e imprenditoriali, e poi in casa avevo anche promesso di cominciare a ridurre un po’ gli impegni. Solo che quando si è coinvolti in certe attività in cui si crede, è difficile dire di no e tirare il freno.
Calma. Sono stato appena nominato, devo ancora incontrarmi con il consiglio, non sono Pogacar! E poi con le dimissioni del dottor Castelletti c’è ancora una posizione da colmare nel CdA, sempre di nomina da parte del sindaco. Un uomo o una donna? Qualche idea potrei anche averla, ma mi sembra del tutto prematuro parlarne. Un passo alla volta. Ci confronteremo.
Un aspetto che neo-presidente e consiglio d’amministrazione dovranno intanto presto affrontare sarà con ogni probabilità un adeguamento dello Statuto per cogliere al meglio l’ok che la Commissione UE ha dato al trattamento fiscale per gli Enti del Terzo Settore (ETS) su specifica richiesta italiana, come ha sottolineato il “past president “ Carlo Castelletti e ha confermato a RMFonline Guido Bonoldi (che è consigliere comunale delegato dal sindaco per le politiche socio-sanitarie). Con la nuova normativa, tra l’altro, ci potrà essere un regime fiscale ad hoc, con la defiscalizzazione egli utili destinati allo svolgimento dell’attività statutaria o all’incremento del patrimonio. Potranno essere anche introdotti strumenti di finanziamento, come i “titoli di solidarietà”, con una tassazione ridotta al 12,5%, al pari dei titoli di Stato. Già, perché se passati gli anni di maggiore difficoltà e anche quelli della pandemia, la Fondazione è impegnata ad allargare i servizi e, per dirla con le parole di Graglia “non è solo una RSA ma è la RSA di questa città”, anche i progetti hanno bisogno del carburante.
You must be logged in to post a comment Login