Vi siete accorti che un po’ dappertutto è in corso un massiccio taglio di alberi lungo le strade? Si parla tanto di ambiente da difendere, di natura da rispettare e poi vediamo uno sfregio ambientale causato dal taglio immotivato di troppi alberi lungo le strade che potrebbero invece essere mantenuti soprattutto per il loro valore paesaggistico.
Si tagliano invece alla base migliaia di alberi invocando inesistenti ragioni di sicurezza, mentre basterebbe un po’ di logica nel tagliare solo quelli effettivamente pericolosi, potare gli altri mettendoli in sicurezza, ricordando che “potare” non significa scarnificare alberi e di siepi che restano poi con i loro moncherini muti al cielo.
Ci sono i boschi cedui (per esempio i pioppeti) che vanno tagliati regolarmente, anche se poi le bruttezze di case, baracche, depositi di inerti costruiti dall’uomo riappaiono non più protetti dalla pudica cortina arborea, sottolineano quanto siamo bravi nel distruggere quello che di bello ci circonda.
La mia protesta si allarga all’autostrada A 26 e quella dei Laghi lungo la quali – ferme restando logici criteri di sicurezza e visibilità – era del tutto inutile trasformare in spoglie praterie quelli che erano i boschi – piantati o spontanei – circostanti gli svincoli, le piazzole, le rampe di accesso. Guardate ora la zona di Sesto Calende, Gattico, lo svincolo di Arona o quello di Carpugnino: dov’era la logica e la necessità del disboscamento lontano dalle carreggiate, anche perché spesso (e mi riferisco a tante strade provinciali e comunali) raccolto il legno di pregio, le ramaglie vengono invece lasciate lì a coprirsi di rovi, innesco ideale per incendi e agevolando le invasioni delle specie alloctone. All’estero si inseriscono strade ed autostrade mimetizzandole nell’ambiente, da noi lo si sfregia.
Oltretutto tagliare lungo le strade visibili dal lago o i fondovalle evidenziano i bruttissimi tornanti che deturpano i boschi lungo i pendii.
Spesso si spinge sull’ ecologismo demagogico, ma poi ci si dimentica che la natura intorno a noi va protetta e non sfregiata. Che dicono i “carabinieri forestali” assistendo silenti allo scempio? E non ci sono anche responsabilità assegnando gli appalti, se poi si fanno i tagli in questo modo? Quali sono gli agronomi che firmano questi scempi?
Forse ci vuole davvero più attenzione e rispetto ed è positivo che se ne sia accorto il WWF che ha pubblicato immagini sconcertanti lanciato poi anche una campagna di raccolta firme e presentando una documentata denuncia all’autorità giudiziaria che mi auguro abbia seguito, perché non si può assistere passivamente alla distruzione in atto e che purtroppo non accenna a fermarsi.
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