Sono trascorse tre settimane da quando papa Francesco è stato ricoverato presso il Policlinico Gemelli di Roma a causa di un’infezione alle vie respiratorie. Da quel giorno si sono diffuse ansie, preoccupazioni e speranze. notizie di ogni sorta, talvolta allarmando, altre volte preoccupando la stampa e l’opinione Profonda e commovente è stata la partecipazione alla preghiera del Rosario, segno tangibile del desiderio di una pronta guarigione per il papa, e di una sincera vicinanza in un momento di vera difficoltà. Il calore emanato dalle folle oranti è un dato che fa riflettere, ed è una tangibile dimostrazione dell’affetto di migliaia di persone per un papa tanto umano, quanto vicino alla gente e ai problemi concreti della società contemporanea.
Per parlare dell’amore che circonda Francesco (ancora più benvoluto dopo il commovente video di ringraziamento ai fedeli), si può fare riferimento ad un’indagine condotta dall’Istituto Demopolis su un campione rappresentativo della popolazione italiana (3.008 intervistati) su un tema di assoluta attualità: gli italiani e le sfide della Chiesa di papa Francesco nell’anno del Giubileo. Dai risultati raccolti, è emerso che «papa Francesco sin dal primo anno di Pontificato è la figura pubblica della quale, in assoluto, gli italiani si fidano di più: ben oltre la fede o la pratica religiosa - come asserisce il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento - Piace la sua sintonia con i bisogni reali delle famiglie, la chiarezza e la spontaneità delle sue parole». In questo modo, alla domanda: «ha fiducia di papa Francesco?», il successore di Pietro ha ottenuto il 76% di risposte positive, contro il 45% di chi dichiara di avere fiducia nella Chiesa.
Il papa, con l’indizione del Giubileo, ha intercettato un problema reale: la crisi della speranza, avvertita oggi dal 75% della popolazione, seminando alcune attese tra gli italiani coinvolti nella ricerca. Al primo posto, fra di esse, troviamo «l’impegno per la pace nelle aree di guerra» (70%), seguito dalla «lotta contro la povertà e la fame» (58%), e dall’«impegno contro le disuguaglianze» (poco più del 51%). Le speranze di altri, poi, sono rivolte alla «attenzione alla dignità di ogni persona» (44%), alla «tutela dell’ambiente» (40%) e all’«impegno per la fratellanza universale» (31%).
Come si nota, ciascuno dei temi citati sono alla base del magistero di Francesco, concentrato anche su un decisivo «rinnovamento della Chiesa», riscontrabile nelle nomine di laici e donne consacrate e non nei Dicasteri e nell’amministrazione del Governatorato della Città del Vaticano, che ha ricevuto l’approvazione del 58% degli intervistati. Inoltre, fra le prove della Chiesa di oggi, gli intervistati evidenziano la necessità di «conciliare la fede e la storia con le sfide della contemporaneità» (25%), altri fanno notare il peso dello «scandalo degli abusi sessuali» (23%).
Demopolis ha concluso il sondaggio domandando: «cosa dovrebbe fare la Chiesa per accrescere la comunità dei credenti?». Anzitutto, attirare i giovani (57%), coinvolgere laici (40%) e donne (38%) e usare nuove tecnologie digitali e reti sociali (25%). Solo il 21% difende la tradizione.
I temi sono molti e vari, ma i risultati promettono bene, quindi alimentano la speranza. La Chiesa e il suo popolo si stanno impegnando grazie alla guida di un papa che sa leggere i segni dei tempi.
Auguriamo a Francesco il meglio, ringraziandolo concretamente attraverso i frutti del suo lavoro, e lo aspettiamo con gioia e infinita speranza.
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