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Opinioni

CULTURA IN APPALTO

ARTURO BORTOLUZZI - 28/02/2025

csbnoCi sono comportamenti che ho difficoltà a comprendere: l’associazione che presiedo avendo letto e apprezzato lo scritto su questo giornale dei conservatori del Museo della Collegiata che auspicavano che le celebrazioni del sesto centenario della stessa potessero concludersi a Varese, ha scritto all’Assessore alla cultura del Comune di Varese perché leggesse quanto i conservatori della Collegiata proponevano.

L’Assessore, malgrado solleciti, ha deciso di non risponderci e così Varese ha perso un’occasione, secondo noi, di altissimo valore culturale, quello di partecipare, quale Comune capoluogo, alle celebrazioni del Comune di Castiglione Olona, che rappresenta, certamente, il luogo della provincia di Varese con più immobili storici di altissimo valore. È lo stesso che il piano strategico dell’area varesina aveva individuato quale città dall’esemplare valore culturale e che doveva essere valorizzata da tutti i Comuni che aderivano al piano.

Nello stesso modo sempre l’assessore, con il supporto del Sindaco di Varese, ha annunciato a mezzo stampa di voler lasciare la gestione delle plurime e svariate ricchezze che saranno conservate nella Caserma Garibaldi ad una società esterna.

Come riporta la Prealpina, l’ex Caserma Garibaldi si prepara a vivere una nuova fase di trasformazione con la creazione di un polo culturale gestito appunto da un’azienda speciale. La Giunta comunale ha recentemente approvato questa modalità, che verrà discussa nella Commissione Cultura il prossimo 25 febbraio per definirne i dettagli operativi. Il modello scelto per la gestione non prevede – è stato sottolineato in una conferenza stampa – un’esternalizzazione dei servizi, ma piuttosto un approccio che garantisce l’equilibrio tra efficienza e controllo pubblico. Secondo l’assessore alla Cultura Enzo Laforgia, il passaggio a un’azienda speciale consentirà di ampliare l’organico della biblioteca – da 7-8 dipendenti a 25 – e di arricchire i servizi offerti, mantenendo comunque la supervisione diretta del Comune. «La gestione diretta, gli affidamenti pubblici e le aziende speciali erano le opzioni a disposizione – dice il sindaco Davide Galimberti – Abbiamo scelto questa soluzione perché il polo culturale della Caserma Garibaldi sarà uno dei più importanti della Lombardia e necessitava di una governance solida».

La scelta dell’amministrazione è ricaduta su Csbno-Culture, un’azienda speciale consortile che opera già in 32 Comuni della Città Metropolitana di Milano. L’esperienza nella gestione di 60 biblioteche, tra cui scolastiche e specialistiche, rappresenta un punto di forza per lo sviluppo del progetto varesino.

Anche su questo esprimo profondo dissenso: è indubbio che la Caserma Garibaldi possa conservare diverse presenze culturali di grande valore. Questo lo si è deciso da tempo. Mai invece negli ultimi 10 anni si è conservato un rapporto di collaborazione con i Comuni dell’area varesina. Si è quindi con il tempo persa la capacità (il know how) delle persone che si sono occupate nella gestione dei servizi culturali e si è persa la capacità di poter gestire tutti assieme un patrimonio varesino.

Trovo che sia grave che mai il Comune di Varese abbia pensato di poter trovare forme di collaborazione con i Comuni limitrofi per una valorizzazione di un condiviso know how e per la gestione di vari servizi quali quelli sociali, culturali, ambientali ed educativi. Di fatto quindi ci si trova a dover fare una scelta obbligatoria. Certamente ci sono mie colpe nel non aver compreso quanto fosse necessario che ci fosse una collaborazione tra i Comuni dell’area varesina finalizzata a creare una società strutturata come è la Csbno-Culture.

Questo è il primo esempio di tanti altri: il Comune di Varese finirà per esternalizzare ogni attività?

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