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Apologie Paradossali

YALTA BIS

COSTANTE PORTATADINO - 28/02/2025

putintrump(S) Non ho capito bene, che cosa è successo all’ONU sull’Ucraina? Che cosa muove Trunp?

(O) Le parolacce rivolte a Zelenskj e le minacciose richieste di risarcimenti le conoscono tutti. Meno noto è che gli Usa al Consiglio di sicurezza dell’ONU hanno presentato una risoluzione che chiede la “rapida fine della guerra” senza condannare la Russia come aggressore, senza confermare la sovranità e l’integrità territoriale ucraina, votata a favore da Russia e Cina e dai componenti non europei, ma con l’astensione di Francia e Gran Bretagna, membri permanenti dotati di diritto di veto. Ancora più strane le votazioni in assemblea, con USA che non votano il testo ucraino, ma non votano nemmeno la loro stessa risoluzione, perché emendata da Ue per difendere appunto sovranità e integrità ucraine.

(S) Tremendo pasticcio ormai frequente all’Onu. Coltivo il sospetto che Trump stia preparando non solo la resa di Kiev, ma una nuova Yalta, con un significativo arretramento rispetto alla vecchia. Adesso non gli interessa l’Europa, meglio, la vuole sottomettere economicamente (ma per questo c’è tempo), sostiene che è necessario riconoscere un’area d’influenza russa per avere mano libera nella difesa degli interessi commerciali USA, soprattutto in oriente, nel “lago Pacifico”.

(O)Temo di dover essere d’accordo, aggiungerei che anche il “Lago Artico” non più ghiacciato e impercorribile può rappresentare un comune interesse tra Usa e Russia. Quindi Yalta a rovescio, per Putin come argine all’esportazione di democrazia di marca UE, per Trump come argine economico alla Cina e alla UE; non per far calare la “cortina di ferro”, ma per rimuoverla? Rimuovere le sanzioni verso la Russia per far calare una “cortina di dazi” sull’Europa dopo quelle sulla Cina, sul Canada, sul Messico?

(C) Salvo successivi negoziati. Perché non dobbiamo dimenticarci che dopo la globalizzazione il mondo è diventato molto più complesso, variabile, direi volubile e fragile. La divisione in aree d’influenza tra americani e cinesi, con Russia a far da pendolo tra i due ed Europa a far da preda (se non saremo uniti, accorti e decisi) a cui secondo le analisi di Limes sembra mirare Trump,  non creerà i blocchi monolitici della guerra fredda, potrebbe invece  lasciare spazio a numerose crisi locali, persino molto dolorose, (pensiamo a quella del Kiwu o al Sahel, quasi solo a titolo d’esempio) determinate da interessi materiali, come ai vecchi tempi e non più da ideologie. Se il focus fosse lo stesso di Yalta: la PAURA, andremmo incontro a tempi tristi e duri. Se invece (m’inoltro nell’imprevedibile paradosso) le odiose forzature di Trump e prima di lui di  Putin si liquefacessero in iperboli retoriche, il dialogo per la pace potrebbe assomigliare al famoso congresso di Vienna, tanto deprecato dalla storiografia risorgimentale, ma che, visto in ottica non nazionale, mostrò la capacità di salvare sia una sorta di unità europea sia l’integrità della Francia, resistendo alla tentazione di farla diventare capro espiatorio del periodo rivoluzionario e napoleonico.

(O) Certo, Trump non è Metternich e Zelensky non ha un Talleyrand; la diplomazia tanto invocata per Kiev e per Gaza non ha mostrato ottima salute negli ultimi tre anni, ma proprio i pasticci testé combinati da USA all’ONU potranno far capire la necessità di mettere certe faccende in mani esperte e responsabili, che dalla guerra abbiano più da perdere che da guadagnare. Metto una mezzaluna di speranza in sauditi ed emiratini, per ovvie ragioni economiche e per averli visti impegnati in una progressiva ricerca di equilibri in campo ideologico-religioso così come politico. Se non hanno perso le staffe per le proposte di Trump sulla “riviera di Gaza” vuol dire che cominciano ad avere una certa maturità.

(C) Sinceramente vedo difficile che l’Ucraina nonostante i grandi sacrifici fatti non esca mutilata territorialmente, ma nemmeno temo che si materializzi qualcosa come dopo Monaco 1938. Siamo tutti, fortunatamente, stanchi di guerre, anche di quelle altrui, come testimoniano anche i più recenti sondaggi. Vorrei tanto che la pace non nasca dalla stanchezza, ma da una desiderata, se non ritrovata, armonia. Oggi mi accontenterei anche di meno.

(S) Sebastiano Conformi  (O) Onirio Desti   (C) Costante

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