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In Confidenza

UN SASSO SORRIDENTE

Don ERMINIO VILLA - 28/02/2025

zaccheoSu una strada c’era un masso che non serviva a niente. Era abbastanza tondeggiante. Nessuno lo considerava. Le auto a forza di passargli sopra avevano lasciato un solco che sembrava una ferita aperta.

Un giorno a causa di lavori sulla strada il masso fu buttato in una scarpata perché dava fastidio. “Quanto sei pesante, ciccione!”, dissero due lisce pietre vicine. “Sei brutto e persino sfregiato”, deridevano altri sassi.

Desiderava solo sprofondare nel terreno e sparire per sempre in una solitudine di rimpianto e di tristezza.

Un mattino due mani robuste lo sollevarono: “Questo serve a me!”, disse una voce. Mentre gli altri sassi venivano gettati in un carro, il masso cicciottello viaggiò in un sacco scuro. Si trovò in un cantiere brulicante per innalzare una cattedrale. “È il paradiso!”: non aveva mai visto niente di più bello.

Lo sguardo di quel tale, che sembrava passato per caso, era tutto per lui: “Questo sasso è quello che cercavo. E questa linea che lo sfregia mi ha fatto venire un’idea!”. Al sasso sembrava un sogno: nessuno l’aveva mai apprezzato. Poi però uno scalpello cominciò a ferirlo senza pietà. Il dolore era forte, non lo capiva: “perché?! ma come?!”.

Alla fine si trovò trasformato nel volto di un santo collocato al centro della facciata della cattedrale. Era la statua che tutti notavano e additavano incuriositi per una particolarità: gli altri erano seri e accigliati, quello era l’unico sorridente!.

La trasformazione della vecchia ferita del sasso in un sorriso ci fa ripensare al caso di Zaccheo e ai “santi nostrani”, che non hanno una nicchia in chiesa, ma nel nostro cuore.

Zaccheo era piccolo, di statura, ma anche di testa, cuore, carattere. Dio scommette sul meglio, mentre noi siamo sempre pronti a giurare sul peggio. Noi ci affezioniamo al pessimismo, alla mediocrità, all’opacità. Dio invece ci ama così come siamo. Nessun peccato gli farà cambiare idea.

Zaccheo era su un albero di sicomoro, sempre verde, ma senza frutti. Gesù sa cogliere un frutto dove nessuno se lo aspetta. Non si ferma al male passato, ma intravede il bene futuro.

Per ciascuno di noi c’è uno scossone: “Scendi dalla pianta!”. All’inizio Zaccheo è curioso di vedere Gesù. Ma il Vangelo ci fa fare un passo ulteriore, più esigente e in profondità. Incontratosi con Gesù, Zaccheo mette il cuore ovunque va.

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