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L'intervista

EX CASERMA E AZIENDA SPECIALE

SANDRO FRIGERIO - 28/02/2025

L'assessore Enzo Laforgia, il sindaco Davide Galimberti, la presidente Commissione Cultura Manuela Lozza

L’assessore Enzo Laforgia, il sindaco Davide Galimberti, la presidente Commissione Cultura Manuela Lozza

Lo andava ripetendo da tempo riservatamente: “Non mi preoccupano le tempistiche con qualche slittamento, perché in opere di questa portata i problemi emergono sempre, e nemmeno problemi di sistemazioni minori. L’aspetto sostanziale sarà la gestione di una struttura così importante”. Enzo Laforgia, professore, storico prestato alla politica, una punta dell’amministrazione Galimberti a Varese, sa quanto strategica sia la scommessa dell’ex caserma Garibaldi, destinata a divenire non solo “polo culturale” ma anche nuovo “cuore” della città. E ha individuato la chiave. Una lunga, e costosa (20 milioni di euro e forse più) rigenerazione di un’ex caserma da 9 mila metri quadrati non può essere liquidata solo come “nuova biblioteca”. Ora le carte sono sul tavolo, in attesa del passaggio in consiglio comunale. Il Comune da solo e con gli organici bloccati non ha le risorse per compiere l’atteso salto di qualità e quindi alza la posta, entrando in una realtà sovracomunale, che ha la sua base non in provincia di Varese ma in quella di Milano. Si tratta del CSBNO, nato come Consorzio Sistema Bibliotecario Nord Ovest per divenire “Culture Socialità Biblioteche Network Operativo”. Varese andrà ad aggiungersi ad altre 32 amministrazioni, con 60 biblioteche, tra le quali quelle di Rho, Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo e, più vicine ai confini provinciali, Legnano e Solaro.

“L’attuale organico di 7-8 addetti che si occupa della biblioteca civica (che ha 450 mila titoli ndr) non è certamente adeguato per la nuova struttura che si sta delineando per la quale, secondo stime di esperti come Marco Muscogiuri architetto e professore del Politecnico di Milano, servirebbero almeno 25 addetti”, aggiunge Laforgia. “Il numero esatto del personale necessario, a pieno regime, sarà definito man mano verranno definiti e individuati, d’intesa con l’azienda speciale, servizi e funzioni”.

Perché questa scelta? A spiegarlo è il sindaco Davide Galimberti: “Avevamo tre strade: contare sulle risorse dirette del Comune, cosa improponibile per i vincoli all’organico e le ulteriori competenze richieste, esternalizzare rivolgendoci al mercato, oppure puntare su un’Azienda Speciale, secondo quanto previsto dal Testo Unico degli Enti Locali, ed è la strada che abbiamo preso. La regia resterà al Comune che avrà il suo peso nell’Azienda Speciale”

caserma-polo-culturaleIn occasione dell’annuncio dell’adesione alla CSBNO, “maturata dopo tre anni di analisi e poi contatti e visite alle realtà gestite”, Laforgia si è tolto anche un paio di sassolini dalla scarpa. “Abbiamo dovuto fare i conti con l’intoccabilità della struttura, con vincoli molto rigidi della Soprintendenza, tenendo conto dell’accordo di programma con la Regione con conseguente vincolo a destinazione culturale”. In altre parole, forse sarebbe stato meno dispendioso e più efficiente un nuovo edificio o almeno una rigenerazione radicale di una struttura vecchia, anche compromessa, ma non si poteva fare diversamente. E se qualche polemica ha suscitato qualche scrostamento della facciata appena rifatta ma comunque non ancora “consegnata”, più gravi sono stati i problemi legati alla presenza di falde idriche nel sottosuolo, dove andrebbero peraltro gli archivi, con conseguenti necessità di modifiche progettuali in corso d’opera.

In secondo luogo, a fronte di una polemica tra maggioranza e opposizione, si è inteso così rispondere a chi, cambiata la collocazione sui banchi di Palazzo Estense insisteva per fare dell’ex caserma il nuovo polo degli uffici comunali, tema che comunque resta, vista l’attuale proliferazione.

per-lex-caserma-garibaldi-nuovo-polo-culturale-ancora-parecchio-lavoro-da-fare_Gli organici del Comune e quelli del Consorzio resteranno distinti, con separato rapporto di lavoro e trattamento, pur cooperando. Per fare che cosa? Il futuro centro prevede diverse aree e servizi: oltre alla biblioteca civica e quella dei ragazzi (la “Gianni Rodari”) ci saranno la sezione italiana dell’Archivio del Moderno di Mendrisio, spazi per incontri e per studio (non sfugge la vicinanza con la sede dell’Insubria). L’assessore Laforgia ha più volte acceso il faro anche sull’area dei videogames, dell’offerta multimediale e più volte ha citato in questi mesi “Il Pertini”, ovvero il centro culturale di Cinisello Balsamo, aderente al CSBNO. Per dare un’idea questa “biblioteca e non solo” è aperta 63 ore settimanali (domenica inclusa), offre decine di pc portatili e pure una dotazione di cyclette, nonché un auditorium da 176 posti, corsi di lingue, informatica e per il tempo libero. Il CSBNO ha un’offerta di servizi per le aziende come gestione documentale, sale incontri, servizi di marketing, nonché programmi di corsi e attività musicali. A Varese, il Comune ha avviato nel 2024 con l’azienda incaricata un accordo decennale – un periodo… da concessione balneare, considerato anche che non vi sono particolari investimenti – per la gestione di Varese Corsi, quindi quest’area sembra esclusa.

Molta strada c’è ancora e vanno definiti i budget: “L’azienda speciale si occuperà di tutto ciò che riguarda la gestione dei servizi del Polo culturale. Per la gestione degli spazi, che saranno disponibili a realizzazione compiuta, si dovrà necessariamente concordare una modalità di gestione tra azienda speciale e uffici comunali”, spiega Laforgia. Il primo passo sarà la co-pianificazione del trasloco dei depositi. Nella consapevolezza che, in un mondo sempre più digitale, occorrerà pensare a come mettere in rete, anche con il territorio, contenuti e servizi.

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