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Attualità

CUPOLE LUNARI

FLAVIO VANETTI - 21/02/2025

moonGuarda che Luna. E che stranezze. Già, che cosa sono ad esempio quelle cupole che da decenni lasciano perplessi i ricercatori? Ancora nessuno l’ha capito, però la soluzione potrebbe essere all’orizzonte – un orizzonte peraltro che ci spinge fino al 2028 – grazie alla missione Blue Ghost 3 che sarà organizzata e supportata dalla Nasa.

Scoperte nel 1800 da Franz von Gruithuisen, le cupole portano il suo nome e sono descritte dall’ente spaziale statunitense come “uno dei luoghi più enigmatici sul satellite naturale della Terra”. L’idea, quindi, un po’ come sta dicendo Elon Musk sui misteri d Marte, è di andare, vedere e verificare. Questo non sarà però possibile prima di tre anni, come detto: non saranno umani ad occuparsi dell’indagine – come invece Musk ipotizza per i misteri del Pianeta Rosso – ma un pacchetto di apparecchiature (tra queste il Lunar Vulkan Imaging e lo Spectroscopy Explorer) che devono ancora essere messe a punto. La missione è guidata dai ricercatori dell’Università della Florida Centrale (UCF) in collaborazione con colleghi dell’Università del Maryland e con il coinvolgimento di Firefly Aerospace.

Sin dalla loro scoperta, le “Gruithuisen Domes” hanno colpito gli scienziati a causa della loro forma insolita e della loro posizione. Anche sulla Terra, grazie alle sue condizioni, si formano cupole vulcaniche ricche di silice e molto simili nella forma. Ma il punto è che sulla Luna c’è uno scenario diverso da quello del nostro pianeta. Toccherà allora a Blue Ghost 3 sbrogliare la matassa. “Il vero mistero è come tali magmi silicici possano formarsi lassù – commenta la Nasa sulla pagina del suo sito dedicata alla futura missione – Sulla Terra, i vulcani silicici si formano in genere in presenza di due fattori: acqua e placche tettoniche. Ma sulla Luna questi due “ingredienti” chiave mancano. Ecco allora che scatta la domanda: come nascono le Gruithuisen Domes?”. Si attende una risposta definitiva.

Dopo un viaggio verso la Luna di oltre 238 mila miglia (poco meno di 400 mila chilometri), alla navicella Elytra Dark verrà ordinato di entrare in un’orbita cislunare e di restare in quella situazione, fungendo da relè di comunicazione con il pacchetto di superficie del lander e gli scienziati che opereranno sulla Terra. Quando il lander Blue Ghost 3 raggiungerà la superficie lunare si attiverà in una decina di giorni un rover che per oltre due settimane gestirà i carichi utili sponsorizzati dalla Nasa.

Le origini apparentemente inspiegabili delle cupole saranno il bersaglio del progetto, con una doppia missione: da un lato si studieranno le condizioni che possono aver creato le cupole, dall’altro si raccoglieranno più dati possibili sulle loro caratteristiche. Il progetto ha subìto un’accelerazione che viene vissuta in modo molto positivo: “Siamo passati da un concept a una proposta: ora siamo alla concretizzazione del piano – dice Jessica Sunshine, esponente del team di lavoro, professoressa di astronomia e geologia all’UMD – Se la navicella spaziale, l’orbiter e il lander sono ancora in fase di sviluppo, gli scienziati e gli ingegneri sono già alla costruzione degli strumenti e di altre componenti. Stiamo iniziando ad avere un hardware effettivo e abbiamo molto chiaro come distribuire quello che serve sulla superficie lunare”.

Integrandosi con Firefly, la squadra di Blue Ghost 3 prevede di avviare entro la prima metà del 2025 i test delle apparecchiature, che comprendono telecamere visibili e vicine all’infrarosso in grado di rilevare onde elettromagnetiche: l’epilogo di questa fase è stimato per l’agosto di quest’anno. Se tutto risponderà ai necessari requisiti operativi e di sicurezza, partirà un ideale conto alla rovescia per essere pronti ad affrontare entro il 2028 il mistero dei Gruithuisen Domes. Sarà un momento importante che andrà oltre la stessa missione perché – sottolineano i responsabili di Firefly Aerospace – “quanto andremo a scoprire aiuterà la futura esplorazione robotica e umana sulla Luna, oltre ad aiutarci a comprendere meglio la storia della Terra e di altri pianeti nel sistema solare”.

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