Gesù chiama Levi, un peccatore, un pubblicano, lontano dal regno di Dio. Ciò vuol dire che la vocazione è un fatto gratuito. Quando Dio chiama, crea nel chiamato la forza per rispondere: lo fa su misura per la missione a cui lo destina.
La missione di Gesù non è di alzare barriere di protezione, ma di abbatterle per immergersi nel mondo. Una società che emargina i peccatori, non è una società cristiana che salva!
“Ma io non sono uno che dedica una grande attenzione a Gesù! Mi preoccupo solo del mio lavoro”. Anche Levi non fa parte della gente che accorre a Gesù per ascoltarlo, ma se ne sta seduto al tavolo del suo losco mestiere. Eppure Gesù ha uno sguardo proprio per Levi: “Seguimi”.
“Ma io sono un povero peccatore, sono uno che si fa i suoi affari senza guardare in faccia a nessuno!”. Anche Levi è un pubblicano, un venduto al nemico, un opportunista. Eppure Gesù ha uno sguardo proprio per Levi: “Seguimi”.
Quel Levi, che non si era lasciato afferrare e smuovere da quel che si diceva di Gesù, perché quel che aveva gli bastava, si lasciò invece travolgere dall’amore che Gesù gli donava. L’amore era ciò che gli mancava.
Anche noi, come Levi, lasciamo che a comandare sulla paralizzante consapevolezza dei nostri limiti, delle nostre debolezze, dei nostri peccati, sia l’amore onnipotente e gratuito del Signore.
Smettiamo di lasciare la nostra vita in mano alla consapevolezza di noi stessi, di quel che siamo e consegniamola nella mani misericordiose del Signore, che ci vuole e ci chiama. Solo se abbiamo il coraggio di fare questo, ci troviamo liberati dalle nostre catene e liberi di camminare sulla strada dell’Amore e della Verità.
L’atteggiamento di Gesù che siede a tavola coi pubblici peccatori, coi collaborazionisti dell’impero romano, coi rinnegati e gli scomunicati, ai farisei risulta ripugnante. Essi, uomini pii e giusti, credono di avere il monopolio dell’amore di Dio; ma la bontà del Signore che si manifesta nei gesti di Gesù, sovverte tutte le loro teologie e la loro giustizia.
Devono ancora imparare una verità fondamentale: la religione è serva di tutti; padrona di nessuno. Gesù si presenta come il medico, colui che è capace di accostarsi alla malattia degli uomini senza esserne contagiato, ma distruggendola. “Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori”. Ecco la buona notizia per tutti!
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