“Tutto scorre”, e se la cosa è vera nella vita, a maggior ragione lo è in TV, dove anzi il tempo passa più in fretta, anche se il pubblico abitudinario e più maturo rappresenta ancora una bella fetta di ascolto e costituisce lo zoccolo duro di programmi e persino di intere reti. E così, anche quelle che sembravano fino a poco tempo fa fortezze inespugnabili, come ad esempio il regno incantato di “Striscia la Notizia”, il TG satirico inventato nel 1988 da Antonio Ricci, oggi sono diventate avamposti non più così sicuri.
Il calo degli ascolti dell’ “access prime time” di Canale5, una delle fasce più pregiate della giornata dal punto di vista degli introiti pubblicitari, da qualche tempo preoccupa i vertici del Biscione: nientemeno che l’Amministratore Delegato del gruppo Piersilvio Berlusconi, a inizio stagione si è preso la briga di avanzare l’ipotesi di un’alternanza di prodotti in quella fascia oraria, un’idea che anche solo qualche anno fa sarebbe stata del tutto impensabile, se non sacrilega. Ricci con aplomb ha risposto che tutta la sua squadra è al lavoro per rendere il programma sempre migliore, sottolineando che già in altri momenti della sua lunga carriera si è trovato in simili marosi. Fa impressione sentire un nome di primo livello come lui essere alle prese con certi argomenti.
Per un programma in fase calante, ne corrisponde uno in fase ininterrottamente crescente ormai da anni: parliamo del dirimpettaio di RaiUno “Affari tuoi”, format antico di una ventina d’anni, lasciato e poi rilanciato da Amadeus prima della sua partenza per il canale 9 e oggi in mano a Stefano Di Martino, un vero re Mida degli ascolti. Le vette di audience che si registrano nelle fasi conclusive del programma sono sbalorditive, con picchi del 40%; Ricci nonostante la sua guerra “giornalistica” alle stranezze che fanno la fortuna del programma concorrente (tra cui principalmente il fatto che restano in gioco fino all’ultima possibilità di vincita importanti per i concorrenti) non riesce a minare la credibilità del game show, che brucia così ogni giorno nuovi record.
Una volta alle 20.35, dopo i tg della sera, cominciava la prima serata, che si concludeva non oltre le 23, quando iniziava la seconda serata. Al giorno d’oggi invece la prima serata inizia un’ora più tardi e si prolunga ben oltre l’una di notte, fagocitando i programmi della sera, con l’obiettivo di far risparmiare le reti (che producono meno) e arrotondare i dati di ascolto.
Se Striscia la Notizia o Affari tuoi possono contare solo sulle proprie forze per attrarre pubblico, gli ascolti e dunque l’asserito successo delle trasmissioni di intrattenimento di prima serata è ormai quasi sempre “drogato” da durate enormi, studiate diabolicamente dagli esperti del marketing, alla faccia delle esigenze del telespettatore medio.
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