Ho gestito per diversi anni un Ambulatorio di Allergologia presso la Clinica Pediatrica dell’Ospedale Del Ponte, dove afferivano numerosi bambini asmatici. L’asma incute sempre una certa paura nei genitori, cui è d’obbligo spiegare in parole semplici e comprensibili il perché ciò avviene, ma soprattutto come curarla e prevenirla.
La SIP (Società Italiana di Pediatria) unitamente alla SIMRI (Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili) ha recentemente distribuito ai pediatri un documento-poster, divulgativo, contenente otto domande con le altrettante risposte. Sono le più ricorrenti tra i genitori per cui, di seguito le propongo.
L’asma bronchiale rappresenta una delle patologie croniche più frequenti in età pediatrica, arrivando a interessare il 10-15% dei bambini/e. È una malattia che può svilupparsi a tutte le età e in qualunque stagione dell’anno, caratterizzata da ricorrenza, reversibilità, reattività. I sintomi, tendenzialmente persistenti, si ripresentano nel tempo, essendo determinati da quei fattori di rischio – presenti nella quotidianità del bambino/a – che causano l’infiammazione allergica.
L’asma, infatti, è caratterizzata da infiammazione e da iperreattività bronchiale che a loro volta provocano una risposta abnorme dei bronchi – in senso ostruttivo – a stimoli che in altri soggetti non determinano alcuna risposta clinica. Tra gli stimoli ne ricordiamo alcuni specifici come gli allergeni (acari della polvere, graminacee, pelo di animali) e altri non specifici come il fumo, l’aria fredda, l’attività fisica, gli agenti virali.
Fatta la diagnosi e impostata la terapia, si pianifica il follow-up per assicurare al bambino/a un controllo nel tempo, prevenendo le recidive. Per la terapia si utilizzano prevalentemente gli steroidi inalatori che agiscono riducendo proprio l’infiammazione e la reattività bronchiale. La terapia va personalizzata, sia per i farmaci che per i supporti di erogazione, ovvero i distanziatori, essenziali per la corretta somministrazione del farmaco.
Anche se l’asma può comparire in qualunque momento dell’anno, la parte del leone la fa certamente l’inverno, quando le forme virali particolarmente frequenti nell’infanzia, innescano il processo infiammatorio.
In sintesi, la diagnosi deve essere formulata il più precocemente possibile: ciò permette l’attuazione di una terapia antinfiammatoria appropriata e un miglior successivo controllo dell’asma. Il fine del follow up è anche quello di prevenire le riacutizzazioni affinché la funzionalità respiratoria si mantenga adeguata e il bambino/a cresca serenamente. L’aderenza terapeutica di un piccolo/a paziente si ottiene attraverso un’efficace educazione sanitaria dello stesso/a, unitamente ai suoi genitori, che devono essere coinvolti e ben informati.
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