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Fisica/Mente

QUESTO SÌ, QUESTO NO

MARIO CARLETTI - 13/02/2025

ciboGirovagando in rete alla ricerca di notizie e spunti in tema sanità, mi sono imbattuto in un sito dell’Istituto Superiore di Sanità nel quale sono richiamati alla memoria falsi miti e bufale in tema salute nella nostra nazione.

Devo dire che il modo di comunicazione in sé, essendo diretto ed anche divertente, spiega in maniera semplice alcune nozioni base, sfata credenze (a dire il vero molte a me non note), fornisce informazioni chiare su temi quotidiani.

Mi sono divertito quindi a sceglierne alcuni che condivido con voi nella speranza che qualcuno in queste righe trovi una risposta o cambi la sua prospettiva sempre in tema di benessere e salute.

La carne rossa fa venire il cancro. Non vi è evidenza scientifica che la carne rossa non lavorata assunta nelle giuste quantità e nell’ambito di una dieta variata, sia un agente cancerogeno certo.

Al contrario è un alimento importante per l’apporto di proteine e sostanze nutritive, ma va consumata facendo attenzione alla quantità ed alla sua preparazione. Quindi si può parlare di aumento nel rischio che compaia una malattia quando si mangia carne rossa e soprattutto lavorata (insaccati, carne affumicata o stagionata etc), ma NON si può dire che la malattia comparirà sicuramente e soprattutto va tenuto conto della quantità e frequenza del consumo.

Ricongelare prodotti decongelati fa male. Se il prodotto è cotto si può de e ri-congelare, se non è cotto è rischioso farlo. Il congelamento a -18° provoca infatti un arresto dello sviluppo microbico ma non elimina di fatto batteri e virus cosa che invece avviene per la maggior parte di loro con la cottura.

Scaldare i cibi con il microonde è pericoloso. Radiazioni dotate di bassa quantità di energia vengono assorbite da molecole d’acqua e grasso dei cibi, che a loro volta sfregando tra loro generano il calore che scalda/cuoce il prodotto. Spento il forno nessuna radiazione resta nello stesso o nel cibo. Il cibo cotto nel microonde è quindi sicuro e mantiene lo stesso valore nutrizionale di quello cotto nel forno.

Più vitamine prendo meglio sto. Un eccesso di vitamine può invece portare a malattie anche gravi allo stesso modo di una carenza. Le ipervitaminosi più frequenti sono a carico delle vitamine liposolubili A, D, E e K che a differenza di quelle idrosolubili vengono accumulate nel fegato e nel grasso ed eliminate molto lentamente. La stragrande maggioranza di ipervitaminosi non sono legate alla dieta ma all’assunzione di integratori.

Bisogna bere solo quando si ha sete. In realtà bisognerebbe invece bere una quantità d’acqua adeguata alla propria età e corporatura, a prescindere alla sensazione di sete che ad esempio diminuisce con l’avanzare dell’età. Ancora più importante è bere in modo adeguato per coloro che affrontano un lavoro od uno sport che determina notevoli perdite di liquidi (sudorazione) perché il calo prestazionale, in carenza di reintegro, è importante.

La banana è il cibo più ricco di potassio. La banana è un frutto ricco di potassio ma ci sono altri frutti che lo sono ancora di più tra questi ad esempio l’avocado, il kiwi ed anche i ribes. Altri alimenti ricchi di questo minerale sono meloni, albicocche, pistacchi e mandorle ma alcuni vegetali (patate/spinaci) o legumi (fagioli/lenticchie/ceci) la superano.

L’acqua non va bevuta durante i pasti. Non è vero perché in realtà dipende dalla quantità, quella giusta favorisce la digestione, quella eccessiva invece diluisce gli acidi digestivi diminuendo la loro azione.

Dulcis in fundo l’ananas brucia i grassi. È un falso mito legato al fatto che contiene una sostanza come la bromelina che in realtà può rompere alcune proteiche ma non interferisce sul metabolismo lipidico (ahimè). Inoltre quest’ultima è molto più contenuta nel gambo che non nella polpa di questo gustoso frutto.

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