La viabilità è l’eterno cruccio di Varese, non solo nell’attraversamento pressoché obbligato del centro o di alcune sue parti, ma anche in quasi tutte le castellanze, comprese quelle più ricche di storia e di bellezze naturali. È il caso di Biumo Superiore da tempo diventata un bypass di transito automobilistico decisamente invadente e rischioso per i residenti e per chiunque si avventuri nel suo intreccio alternato di strade e stradine. Una ragnatela che solca il colle in ogni direzione e che fa perno su un’asse portante molto frequentata lungo le vie Bertini, Castiglioni, Chiesetta di S. Anna, piazzale Litta, Crosa, Walder. Un ottovolante che consente da viale Aguggiari di raggiungere Biumo Inferiore e viale Belforte. In tal modo evitando il ben più lungo percorso lungo viale Ippodromo, viale Valganna e viale dei Mille.
Si tratta indubbiamente di una scorciatoia taglia-tempo di lunghezza ridotta che viene affrontata in genere dagli automobilisti senza prestare troppa attenzione ai limiti di velocità. Di tanto in tanto la voce dei residenti si fa giustamente sentire. Come ha fatto di recente il notaio Andrea Bortoluzzi, attento ai destini di Varese da almeno quattro decenni.
È fuori discussione che nell’immediato i problemi da affrontare sono molto concreti: far correre meno le automobili, introdurre alcuni dissuasori di velocità, rifare il manto stradale riportando a nuova vita i numerosi tombini sprofondati. Tra l’altro da quest’ultimo profilo Biumo Superiore meriterebbe una pavimentazione stradale di elevata qualità capace di rendere subito consapevoli gli automobilisti che stanno transitando in una zona storica, giocoforza piegata alle necessità del traffico, ma meritevole di grande rispetto.
Biumo Superiore è infatti la località della città giardino che ospita la bellezza di sei ville storiche private con i relativi splendidi parchi. Vale la pena ricordarle: Villa Aletti Spartivento, Villa San Francesco, Villa Mozzoni con parco, Villa Panza, Villa Andrea Ponti, Villa Biumi Redaelli. Le ultime tre svolgono da anni un’importantissima funzione pubblica che porta a Biumo Superiore, a vario titolo, molte persone: Villa Panza (bene FAI) con le sue fantastiche rassegne d’arte e cultura, Villa Ponti come centro congressi cittadino della Camera di Commercio, Villa Biumi Redaelli come Casa di riposo. Veri e propri diamanti verdi che impreziosiscono il colle scampato nel complesso all’assedio edilizio del secondo dopo guerra fatta eccezione per il versante rivolto verso l’Ippodromo delle Bettole. Intervenire qui è tutt’altro che semplice. Si tratta in effetti di coniugare l’elegante storicità dei luoghi con le esigenze di mobilità di chi vi abita e di chi fruisce di Villa Panza e di Villa Ponti, entrambe con gli ingressi da Piazzale Litta. Le opzioni potrebbero essere diverse.
Sta per nascere il nuovo Pgt (Piano di governo del territorio) che promette concretezza e attenzione ai dettagli. È lecito e auspicabile attendersi indicazioni chiare e meditate nella consapevolezza che Biumo Superiore è la castellanza, dove ancora si materializza e meglio si coglie la peculiarità, tutta varesina, della cosiddetta “civiltà delle ville”. Ben illustrata qualche anno fa dal festival “Nature urbane” promosso dal movimento civico Varese 2.0 e dall’amministrazione comunale. L’obiettivo del festival era di far conoscere e apprezzare, anzi tutto ai varesini, giardini e ville – pubbliche (8), private (16) – mai aperte al pubblico in precedenza.
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