Numerosi amministratori locali, oltre ai presidenti di Camera di Commercio, Regione e Provincia alla BIT 2025
La gestazione non è stata breve, ma alla Bit 2025, la Borsa Internazionale del Turismo, la principale novità, oltre allo spostamento (non si sa quanto vincente) dal polo cittadino milanese a quello di Rho-Pero è stata la presentazione pubblica della Fondazione Varese Welcome. Un “parto” atteso a lungo nel quale la madre è stata la Camera di Commercio e i padrini sono gli enti pubblici del territorio, a partire dall’Amministrazione Provinciale con decine di comuni che hanno già espresso interesse ad aderire. Al “battesimo” nella sale di FieraMilano, con il presidente camerale Mauro Vitiello, erano decine i sindaci e amministratori comunali, oltre al presidente della Provincia Marco Magrini, a quello della Regione, il varesino Attilio Fontana, e l’assessora al Turismo Barbara Mazzali, il Gestore governativo Navigazione Laghi Pietro Marrapodi, presenti a testimoniare un impegno condiviso per affrontare la sfida turistica con strumenti nuovi e, si spera, più efficaci. Un settore che, avverte con realismo Vitiello, “non è il principale per la Provincia, ma conta sempre di più”. Quanto di più lo dicono già i numeri provvisori (Camera di Commercio – Ross 1000): 2,7 milioni di presenze nel 2024 e 1,5 milioni di arrivi, con una permanenza media di 1,8 giorni (si va dagli 1,3 della zona Malpensa ai 3,5 della zona dei laghi), in aumento dell’11,5% sul 2023. Crescono del 21,9% a 750 mila le strutture extralberghiere (+7,9% le presenze alberghiere) “spinte” anche da nuove normative più stringenti. Siamo all’inizio e, avverte Fontana, “ci sarà da lavorare già sul brand”, per rendere riconoscibile e quindi appetibile l’offerta di un territorio apprezzato soprattutto da chi lo scopre per la prima volta.
In Fiera l’entusiasmi si poteva tagliare col coltello, tale era l’attesa di una svolta convincente, dieci anni dopo la chiusura della pur discussa Agenzia Provinciale per il Turismo per non parlare dell’antico EPT. C’è voluto un intenso cammino, punteggiato dagli incontri che il presidente Vitiello e il segretario generale Mauro Temperelli hanno avuto e stanno ancor avendo con quasi una cinquantina di comuni contattati uno per uno per esporre obiettivi e modalità. A fine dicembre, spiega Vitiello, “è nata con atto notarile la “Fondazione, di partecipazione”: la Camera di Commercio è il fondatore e si uniranno ora gli enti locali. In queste ore stiamo mandando ai moltissimi comuni che hanno formalizzato l’interesse il kit formale di adesione, perché questi possano adottare le delibere relative”.
Si parte con una dotazione camerale annuale di 300 mila euro, poi ciascun comune contribuirà in funzione di parametri che tengono conto del “peso turistico” (mille euro ogni 4 mila presenze) con dei correttivi: si pagherà meno sotto la soglia dei 2 pernottamenti medi (-25%) e al di sotto dei 5 mila abitanti (-50%). Manifestazioni di volontà sono già giunte dai centri maggiori come Busto, Gallarate, Saronno e comuni a forte presenza turistica come Luino, Lavena Ponte Tresa, Laveno, Gavirate, Sesto Calende. Il capoluogo, che ha 320 mila presenze turistiche ed era rappresentato a Milano dalla vicesindaca Ivana Perusin, deve ancora esprimersi: sarebbe il “top sponsor” tra i Comuni, con 78 mila euro. Le strutture ricettive varesine sono anche quelle che beneficiano maggiormente dei flussi turistici, compresi quelli legati agli eventi sportivi maggiori, come ciclismo, canottaggio.
Il Consiglio d’amministrazione della Fondazione sarà di cinque componenti, di cui tre di espressione camerale, con Vitiello presidente (gli altri sono Franco Vitella e Daniela Bramati), e l’obiettivo realistico per il primo anno è di entrate dell’ordine dei 600 mila euro. ”Contiamo di essere operativi per settembre, con un consiglio che sarà affiancato anche da Commissioni per tematiche specializzate. La Camera di Commercio contribuirà oltre che con i fondi, anche conferendo le attività correnti già in essere come la Sport Commission o programmi come “Varese do you bike”. Sono realtà cresciute in questi anni, che esprimono anche il grande potenziale del cicloturismo, al top in campo nazionale, o delle attività legate al palaghiaccio”, dice Vitiello che annuncia anche la “necessità di prevedere una figura professionale di coordinamento delle iniziative turistiche”. Occorre un marketing provinciale, anche per sostenere la ricettività e si pensa anche a un concorso di idee per individuare un marchio identificativo del territorio.
Che cosa potrà fare nel concreto la fondazione? “Le proposte emergeranno dai vari tavoli, ma fin d’ora si dovrà valutare come attirare investimenti nel settore, anche perché le strutture locali sono già relativamente sature e si sente la carenza di esercizi di fascia alta, accompagnati da una dotazione di personale con adeguata formazione. Fondamentale sarà anche il coordinamento dei vari calendari di iniziative sul territorio, perché dobbiamo lavorare per fare massa critica”.
Il punto è proprio qui: una provincia che se vuol competere in campo nazionale, compreso il confronto con le altre province lacustri vicine, deve valorizzare il proprio patrimonio con uno sforzo coordinato. La sfida sarà quella di superare i campanilismi, cosa non facile politicamente, ma indispensabile, anche a costo di dire qualche no, soprattutto nell’allocazione dei fondi a bilancio, per far leva su programmi di più ampio respiro. C’è davanti un’occasione senza precedenti e senza alternative. La politica dovrà mostrare maturità e di saper cogliere le opportunità. Per cambiare davvero pagina.
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